Catanzaro – “Va dato ampio merito al sindaco di Sorbo San Basile Luigi Riccelli che, ha messo in atto una protesta eclatante contro la decisione dei vertici aziendali di Poste Italiane che imperterrita – afferma Grazioso Manno Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese – prosegue un assurdo piano di razionalizzazione che prevede, pare dal primo di ottobre prossimo, la chiusura a giorni alterni degli Uffici Postali in molti comuni, creando un vero rompicapo nei cittadini che devono usufruire di un servizio pubblico indispensabile. Al sindaco e alla sua comunità va tutta la nostra solidarietà. Non è sicuramente – prosegue – una scelta illuminata quella di Poste Italiane, e a patirne le conseguenze sono tante persone che abitano e custodiscono luoghi nei quali pulsa la vita d’intere comunità. Cosa abbiano in meno questi cittadini per venire discriminati in questo modo non è dato saperlo!! Certo è che, mentre si mettono in atto politiche contro lo spopolamento delle aree interne e dei piccoli comuni, incoraggiando le persone a vivere, investire e lavorare in questi piccoli centri, svolgendo peraltro un servizio alla collettività perché, rimanendo sul territorio lo si presidia e si pongono in atto anche azioni attive per la prevenzione del dissesto idrogeologico, c’è chi va in tutt’altra direzione. I servizi offerti da Poste Italiane devono essere universalmente garantiti – chiede Manno – e non vogliamo che per raggiungere la quotazione in Borsa, lasci i cittadini afflitti e sconsolati e per questo è stato molto importante che il Sindaco ma anche tanti altri, cittadini e Istituzioni, abbiano fatto sentire la loro voce alta e forte, che ne sono convinto, è destinata a dilatarsi. Il Consorzio di Bonifica è impegnato quotidianamente a rafforzare l’alleanza con i piccoli comuni per i servizi che svolge e quindi non può tacere davanti ad una palese ingiustizia. Diamo la nostra disponibilità totale – conclude Manno – ad ogni utile iniziativa e tra queste quanto avanzato dal presidente della Provincia, Enzo Bruno, che insieme all’intero Consiglio Provinciale ha proposto di dare vita ad un tavolo istituzionale che possa far rivedere il piano di Poste Italiane, che non può non tenere conto dei diritti di intere comunità che non possono soggiacere solo a logiche solo economicistiche”.