Catanzaro – Sud. La svolta che non c’è è il tema del convegno tenutosi a Catanzaro a cui hanno partecipato Carlo Guccione, deputato regionale PD, e Marco Di Lello, Segretario Commissione Antimafia, su iniziativa del Circolo Sandro Pertini. La relazione introduttiva di Fabio Guerriero ha rappresentato lo stato di crisi dell’intero mezzogiorno d’Italia soffermandosi sullo stato di “deriva” in cui versa la Calabria. “I dati riguardanti la disoccupazione dicono che il numero degli occupati nel Sud Italia è di 5,8 milioni. Una cifra così bassa non si registrava dal 1977. Abbiamo fatto, tutti insieme, un salto indietro di circa 40 anni. Assistiamo oggi ad una nuova migrazione dei meridionali verso Inghilterra, Germania, nord America e l’Australia, mete che offrono più opportunità ad intere famiglie che crollata l’economia legata all’edilizia, alla agricoltura e al turismo migrano alla ricerca di un qualsiasi sostentamento economico che gli dia reddito e dignità”. Ancora oggi più della metà dei calabresi lamenta di non poter bere l’acqua di rubinetto mentre possono farlo oltre il 95% delle famiglie trentine. Questi e tanti altri gap civili influenzano l’esistenza dei meridionali, soprattutto quella dei meno abbienti che non hanno redditi adeguati per acquistare servizi dal mercato. Ciò accade anche perché da almeno un ventennio si assiste alla progressiva scomparsa della parola “sud” dalle agende dei governi nazionale e per l’incapacità dei governi regionali di fare squadra tra di loro e programmare strategie di area.
Registriamo in Calabria, conclude Guerriero, l’assenza di una qualsivoglia, anche sbagliata, programmazione di investimenti, in tema di infrastrutture tecnologiche, viarie, portuali. Nonché alla incapacità di realizzare sistemi funzionali e integrati di depurazione e di stoccaggio rifiuti, consapevoli che se non riusciamo a togliere l’immondizia dalle nostre strade e dai nostri mari, nessuna politica turistica potrà mai essere efficace.
Per fare ciò basta poco. Bisognerebbe partire dalla scelta di rendere le regioni case trasparenti. Case in cui si accede sì su chiamata del politico di turno ma per via delle proprie competenze e già mai della sola fedeltà.
Governi delle regioni che prevedano rotazioni tra le figure apicali della burocrazia per far si che chi ha legittimante e convintamente sostenuto una politica di destra non debba parimenti trovarsi a sostenere una politica di sinistra come se nulla fosse cambiato.”
Guccione nel suo intervento ha prontamente replicato a Guerriero affermando che al suo insediamento ha provveduto alla rotazione completa delle figure apicali assumendo un’iniziativa di cui non vi sono precedenti nel regionalismo calabrese.
Oggi è il giorno della responsabilità, ha proseguito Guccione, e non vorrei che la classe dirigente meridionale si sottraesse alle proprie. Siamo in una condizione senza precedenti. Le 5 regioni del Sud confinanti tra loro, sono tutte governate dal centro sinistra, dal PD ed una regia comune può darci lo slancio necessario affinché ci si trasformi da zavorra del Paese ad economia trainante, anche in considerazione delle ingenti somme, oltre 30 milioni di euro, destinati al mezzogiorno dalla comunità europea.
Nel trarre le conclusioni del convegno Di Lello ha sottolineato: “l’esigenza di attingere alle migliori risorse per realizzare un programma multi regionale che sia di rottura e di rilancio senza precedenti che metta al centro dell’azione programmatica il rilancio dell’occupazione”. Infine Di Lello ha voluto lanciare un chiaro messaggio ai tanti esponenti socialisti presenti in sala invitandoli a “contaminare il PD per farlo divenire il partito dei riformisti in Italia”. Scelta, dichiara, “che io vedo come l’unica opportunità che ha il pensiero socialista per sopravvivere nel nuovo millennio caratterizzato dalla scomparsa delle ideologie e dalla necessaria rivisitazione delle politiche nazionali che una società globalizzata ci impone”.