Universita’ Catanzaro: nuova polemica Caruso-Coisp

rp_brugnano-coisp-02-07-01-300x196.jpgCatanzaro – Nuova polemica tra il docente universitario Francesco Caruso, storico leader del movimento No Global, e il segretario regionale del Coisp (Sindacato indipendente di polizia) Giuseppe Brugnano. A scatenare la reazione del sindacato e’ stato un post pubblicato dal docente dell’Universita’ di Catanzaro sul proprio profilo Facebook. Caruso ha, infatti, scritto: “Anche quest’anno al corso di laurea in Sociologia Catanzaro siamo arrivati a 250 iscritti! La migliore risposta a fascisti, sindacatini di polizia, politicanti locali e tutti quelli che temono menti critiche e sognano masse di ignoranti sulle quali speculare e arricchirsi”. Un commento che ha provocato l’immediata reazione di Brugnano, che era stato tra i primi a contestare l’incarico di Caruso all’Ateneo calabrese per questioni di opportunita’. “Caruso non si smentisce mai – ha affermato il segretario calabrese del Coisp – e utilizza ancora una volta un linguaggio fuori luogo, irrispettoso, che evidenzia la posizione antagonista allo Stato e alle istituzioni che questa persona ha sempre manifestato. Siamo assolutamente soddisfatti dei risultati ottenuti dal corso di laurea con un buon numero di iscritti – ha proseguito Brugnano – ma viste le parole di Caruso sorge il dubbio che non sia lui a volere praticare subdolamente una forma di indottrinamento ideologico, diffondendo ancora una volta una cultura dell’odio e del disprezzo verso le istituzioni e lo Stato. Sono questi i motivi che ci hanno spinto sin da subito a criticare l’incarico ad un docente che non ha mai smentito le posizioni del passato e i violenti attacchi alle istituzioni. Al docente Caruso chiediamo solo di svolgere il suo lavoro con impegno e dedizione, tralasciando pero’ le sue inopportune valutazioni – ha proseguito Brugnano – i suoi sermoni senza senso e le critiche a quello stesso Stato talmente democratico da avere permesso anche a lui di svolgere uno dei mestieri piu’ belli ed importanti: quello di fare crescere nuove generazioni all’insegna della cultura. Ma che sia veramente libera e senza condizionamenti, specie se indotti da docenti senza scrupoli”.