No Triv: Insieme per Maida pro “si”

torre-trivellazioneMaida – Il Gruppo consiliare e Movimento civico Insieme Per Maida ha scelto di votare apertamente in vista del prossimo referendum del 17 aprile riguardante le attività petrolifere presenti nelle acque italiane.
Verrà chiesto ai cittadini di scegliere se abrogare, con il “si”, l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”. Nello specifico l’obiettivo è quello di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero più scadenza certa.
Sono molteplici a nostro avviso le ragioni per cui si debba votare “si”. In primo luogo per scongiurare forti rischi per la fauna causati dall’utilizzo dell’air gun, uno strumento che attraverso degli spari di aria compressa legge il sottosuolo provocando però ingenti danni ai cetacei ed a vari tipi di pesci.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che l’attività di trivellazione petroliferi non è molto remunerativa per le casse dello Stato italiano, alla luce delle “royalties” particolarmente basse previste nel nostro paese e pari solo al 7% del petrolio estratto.
Ma aldilà degli aspetti prettamente economici il vero problema è di carattere ambientale con possibili riscontri drammatici per la salute, l’ambiente ed il turismo (unico volano di sviluppo in particolare per le regioni del mezzogiorno come la nostra). Infatti, ancora oggi l’incidente durante le fasi di estrazione è possibile, in modo particolare in un mare “chiuso” come il Mediterraneo dove i danni susseguenti sarebbero ancor più amplificati. Inoltre a preoccupare non sono solo gli incidenti ma anche le operazioni di routine che provocano un fortissimo inquinamento di fondo.
Alla luce di tutti questi motivi e dell’allarmante indagine portata avanti da Legambiente basata sui dati del ministero dello Sviluppo economico (secondo i quali le piattaforme soggette a referendum coprono meno dell’1% del fabbisogno nazionale di petrolio e il 3% di quello di gas non sufficienti quindi a soddisfare le necessità dell’intera nazione per più di due mesi) abbiamo quindi scelto di esprimere pubblicamente, in qualità di movimento politico operante a Maida e nel circondario, la nostra posizione ma di appellarci al senso di responsabilità dei nostri concittadini, i quali sono lasciati liberi di ponderare la propria posizione e di andare eventualmente a votare seguendo il nostro esempio. Troppo spesso negli ultimi anni quest’importante strumento è stato sottovalutato dalla popolazione italiana con percentuali di votanti, aldilà delle posizioni e degli schieramenti contrapposti, non molto alte e spesso insufficienti.
Pertanto rivolgiamo un appello al voto ed al senso civico della nostra cittadinanza, con la speranza che questo appuntamento possa essere una forma di accrescimento e di tutela per tutti e per una terra che più di ogni altra cosa ha bisogno di preservare le proprie risorse naturali. Invitiamo tutta la nostra comunità a documentarsi sul quesito referendario ed a prendere una propria posizione vista la delicatezza della questione ed alla luce della grande attenzione che si sta concentrando sui social network e sui media.