Soveria: Maida (CPOR), annuncia chiusura laboratorio analisi

Ospedale-SoveriaSoveria Mannelli – “Ci siamo, il decreto 30 del Commissario Massimo Scura arriva inesorabile e per il momento si materializza nel peggior modo possibile mentre per quanto riguarda le implementazioni langue tra le righe del provvedimento stesso: niente Day Surgery, niente Lungo degenza. Per ora solo tagli.
Sarebbe arrivato l’altro ieri, nei tavoli della direzione aziendale, girato al responsabile del Laboratorio, un inequivocabile provvedimento che intima al dirigente di fare il punto della situazione. Ovvero stilare un minuzioso documento dove inserire tutta l’attrezzatura strumentale presente nel laboratorio nonché esigere la lista del personale presente da inviare nei tavoli dell’Asp e conseguentemente del Commissario”. E’ quanto afferma per iscritto Antonio Maida, presidente del Comitato pro ospedale del Reventino, che anticipa la chiusura del laboratorio analisi dell’Ospedale di Soveria Mannelli. “Tutto questo poiché la dismissione ovvero la chiusura del laboratorio è a un passo dall’essere determinata, mentre il personale in esubero con molta probabilità sarà inviato altrove, forse rimarranno solo due tecnici di laboratorio. Il laboratorio, – aggiunge – per come è stato conosciuto per ben 42 anni nell’ospedale, non esisterà più. Saranno lasciate, da quanto possiamo ipotizzare, solo strumentazioni per il supporto al Pronto Soccorso, mentre il resto che quotidianamente veniva usato per gli “esterni” verrà dislocato”.
“L’utenza esterna, in pratica, – prosegue – non risentirà del servizio in quanto continuerà ad essere erogato e tutto funzionerà così: un veicolo predisposto verrà a prendere i prelievi del mattino e li porterà a Lamezia Terme mentre i risultati saranno disponibili nell’arco della mattinata. Se il servizio all’utenza non subirà nessuna anomalia, ci chiediamo – continua – come un ospedale con Pronto Soccorso, con una Medicina Generale con annessa Cardiologia (che dovrà stilare i piani per gli scoagulati “Kumadin”), con il possibile day surgery multidisciplinare, una futura lungodegenza e un ambulatorio Pediatrico potrà erogare una logica diagnostica senza un laboratorio in loco, primo vero step medico di ogni logica ospedaliera”.
“Chiediamo – aggiunge Maida – a quanti nelle loro vesti istituzionali di comprendere come questo sia possibile e nel caso intervenire nelle sedi opportune. Ripetiamo; il Decreto n. 30 per ora taglia e non implementa al di là del rifacimento del Pronto Soccorso. Un Pronto Soccorso che sarà monco, senza consulenze, senza reparti sarà solo un centro di smistamento e non un filtro per la struttura. La percezione di questo, gradualmente sarà compresa dai cittadini che eviteranno di usufruirne per i casi ritenuti complicati recandosi altrove. Questo farà, nel breve tempo, calare gli ingressi (e già questo sta accadendo), diminuendo i numeri attivi a fronte di una passività in aumento, che in un qualsiasi momento potranno essere presi in esame per declassare ulteriormente la struttura. Quindi anche il Pronto Soccorso, che oggi viene ipotizzato con OBI potrebbe diventare un P.P.I (punto di primo intervento), in pratica poco più di una guardia medica. Il Territorio – conclude – rischia di perdere un avamposto fino ad oggi imprescindibile e questo accade senza alcuna logica sia essa di natura strategica sia essa di natura economica che di per se potrà essere tutto tranne che logica”.