Catanzaro: Ospedale Militare, Occhini(Si), preferibile sostenere progetto Ministero

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Catanzaro – Eugenio Occhini, portavoce di Sinistra Italiana Catanzaro, in un nota sostiene che è preferibile “sostenere il progetto del Ministero di Giustizia”, in relazione all’Ospedale Militare, “ma esige garanzie e contropartite” , per gli usi civici anche perché spiega “gli usi civici presenti sul complesso Ospedale Militare, in realtà gravano sul cosiddetto Bosco dell’Osservanza. Ovvero sul territorio utilizzato (in parte) per edificare tutte le costruzioni esistenti. Oggi, pertanto, soltanto nell’aree verdi sopravissute all’interno del perimetro dell’Ospedale persistono, e potranno in futuro essere ancora rivendicati, gli usi civici a favore dei cittadini Catanzaresi”. Quindi per Occhini “ne discende che queste aree verdi, con relative pertinenze, debbono essere escluse dall’utilizzo delle strutture giudiziarie, ma lasciate alla libera e pubblica fruizione, a salvaguardia e riaffermazione degli usi civici (altrimenti, addio Ospedale Militare in futuro!)”. Analogamente, per Occhini, “deve avvenire per la porzione destinata a funzioni religiose, e allo splendido chiostro interno. L’una e l’altro devono essere fruibili dalla Città, ovviamente con modalità da definire”. Inoltre il portavoce di Sinistra Italiana Catanzaro, pena che “sia ragionevole chiedere al Ministero di Giustizia che nel recupero – a proprio onere – del complesso Ospedale Militare, sia anche compresa la riqualificazione di dette aree verdi e relative pertinenze, da destinare a fruizione pubblica”.
A tale scopo, per Occhini, “sarebbe auspicabile il coinvolgimento di altri soggetti pubblici. Pensiamo all’Istituto Tecnico Agrario, che potrebbe fornire un prezioso supporto progettuale, esecutivo e gestionale”. Altresì per Occhini
“l’Amministrazione Giudiziaria, nell’ipotesi di utilizzo dell’Ospedale Militare, realizzerà una concreta razionalizzazione di spazi, di servizi, e un significativo risparmio, valutabile in circa un milione di euro/anno (per l’azzeramento di onerosi fitti passivi). Alla luce di ciò, ci sentiamo legittimati a chiedere all’Amministrazione stessa uno sforzo verso la Città. Andando oltre la “razionalizzazione” e i “risparmi”. E si possa – aggiunge – così immaginare investimenti anche per servizi aggiuntivi per la Cittadinanza, e/o profonde innovazioni per quelli già erogati, non necessariamente di natura giudiziaria strictu sensu. E perché no, magari riuscendo a canalizzare parte di queste risorse verso qualche risposta occupazionale, per i nostri giovani soprattutto”.