Catanzaro: Gruppo lavoro sostiene psicologia al San Giovanni

san-gioivanni-cz600-450Catanzaro – C’è piena condivisione, da parte del gruppo di lavoro sul centro storico, sulla proposta del sindaco Sergio Abramo di ospitare nel Complesso Monumentale del San Giovanni la nascente Facoltà di Psicologia (che peraltro ha già fatto registrare un boom di domande di iscrizione, ben superiore all’effettiva disponibilità di posti).
Nei prossimi giorni, il Gruppo, che è presieduto da Filippo Capellupo e composto dalle principali associazioni del commercio e dell’artigianato, tornerà ad esprimersi ufficialmente sulla questione con un documento, chiedendo alla politica un atto di coraggio e di assunzione di responsabilità rispetto alla possibilità di creare un Polo Universitario (1600 studenti a regime) nel cuore antico del Capoluogo.
Il sindaco Abramo, che ha ribadito la volontà di portare all’esame del Consiglio comunale la sua proposta subito dopo la pausa di Ferragosto, ha incontrato nel pomeriggio a Palazzo De Nobili i rappresentanti di Confartigianato, Confcommercio, Catanzaro in rete, Cicas, Federmoda, Catanzaro è la mia città, Commercianti in Evoluzione, ai quali ha riepilogato tutti gli elementi della delicata questione.
Il primo cittadino ha ricordato che già nei mesi scorsi, il Rettore Quattrone aveva annunciato l’istituzione della nuova facoltà di Psicologia, precisando che – in assenza di una valida soluzione logistica in centro storico – le attività sarebbero partite nel campus di Germaneto, sede peraltro gradita dagli studenti e dai docenti.
Il sindaco Abramo, ritenendo fondamentale la presenza della nuova facoltà, assieme a quella di Sociologia, per il rilancio del centro storico, dal mese di maggio si è messo in moto per offrire all’Università un’adeguata proposta, tenendo conto delle richieste dell’Ateneo: almeno 800-900 metri quadri per le attività, più un’aula magna per 350 studenti.
Il lavoro di ricerca, durato alcuni mesi, ha portato ad individuare – anche in sinergia con il presidente della Provincia Enzo Bruno – le seguenti opzioni: locali dell’ex Ardis in via Alberghi, parzialmente da ristrutturare (circa 900 metri quadrati) da abbinare alla Sala della Casa delle Culture quale aula magna; locali dell’ex Club degli Operatori Economici, da consolidare e ristrutturare (circa 700 metri quadrati) da abbinare al Cinema Comunale quale aula magna; Due piani del Palazzo della Provincia (oltre 1000 metri quadrati) da abbinare alla Sala della Casa delle Culture quale aula magna.
Tutte le soluzioni – dopo sopralluoghi e verifiche documentali – non hanno trovato l’approvazione da parte del Rettore e delle strutture tecniche dell’Università che le hanno ritenute non idonee alle attività didattiche. Sono state anche valutate alcune soluzioni a lungo termine che avranno bisogno di molto tempo per la loro eventuale utilizzazione: la Caserma Santa Chiara (Carabinieri), di proprietà della Provincia, ancora occupata parzialmente dall’Arma, occorre attendere il definitivo trasferimento a viale De Filippis e reperire ampie risorse (almeno 8-9 milioni di euro) per il recupero; il Convitto Galluppi di corso Mazzini, attualmente occupato da Convitto e Scuole Elementari, proprietà contesa tra Provincia e Agenzia del Demanio, per cui occorre attendere il completamento della Scuola Mazzini per trasferirvi le scuole primarie, poi definire la proprietà e infine reperire le risorse per la ristrutturazione.
“La soluzione di ospitare nel Complesso Monumentale del San Giovanni – ha spiegato il sindaco- è l’unica ad avere incontrato il favore del Rettore Quattrone, sia per la consistenza, sia per la posizione strategica, sia per il prestigio dell’immobile. Ciò è avvenuto a conclusione di un accurato sopralluogo a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia Enzo Bruno. Diverse sono le motivazioni alla base della proposta. Il San Giovanni ha perso, negli anni, la sua capacità di ospitare grandi eventi e mostre delle arti visive per gli altissimi costi di tali eventi, assolutamente sproporzionati rispetto al numero degli utenti e dall’assoluta mancanza di introiti, sia in termini di sbigliettamento, sia in termini di sponsorizzazioni; la città di Catanzaro vanta, sempre nel campo delle arti visive e delle esposizioni, tutta una serie di strutture e museali, tra cui primeggia il MARCA, di proprietà della Provincia, che ospita, grazie alla direzione di Rocco Guglielmo, importanti eventi nazionali; Catanzaro è sede di molti altri spazi museali: il Museo del Rock (Comune), il Museo Numismatico (Villa Margherita), il MUSMI (Museo storico militare), Il Museo all’aperto del Parco della Biodiversità, oltre alla Casa della Memoria di Mimmo Rotella e al Museo privato delle Carrozze; a questi Musei dovrebbe aggiungersi anche il Museo degli Strumenti della Musica Popolare con un progetto già approvato dal MIBAC; sono stati completati i lavori di recupero e ristrutturazione della Palazzina Ex Stac di piazza Matteotti che da settembre potrà svolgere funzioni di sala espositiva, così come il vasto appartamento in corso di ristrutturazione a Palazzo Fazzari”.
“L’accordo con l’Università – prosegue il sindaco – che dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale, prevede che: il Comune ospiterà nel Complesso Monumentale del San Giovanni le attività della nascente Facoltà di psicologia (350 iscritti al primo anno, 1000 a regime), nonché altri corsi universitari; il Complesso Monumentale del San Giovanni manterrà intatta la sua destinazione di Polo Culturale, anzi ne verrà esaltata la funzione attraverso una serie di esposizioni ed eventi curati dal Comune e dall’Ateneo; il Comune potrà utilizzare il San Giovanni per mostre, esposizioni ed eventi sia nel periodo natalizio, sia nel periodo estivo; l’Università provvederà a sue spese al trasferimento in altra sede dell’Archivio Storico, alle spese di manutenzione e sorveglianza del Complesso, alla piena fruizione del piazzale, con apertura e chiusura dei cancelli, dove saranno realizzati spazi per la socializzazione e la ristorazione per gli studenti e i cittadini”.
“In conclusione – ha detto il sindaco – se non sarà messa a disposizione dell’Università la soluzione San Giovanni, l’Università inizierà le attività didattiche di Psicologia nel campus di Germaneto, aderendo alle pressioni in tal senso degli studenti e dei docenti. Tale, deprecabile soluzione, non consentirebbe un recupero futuro, divenendo obiettivamente difficile sradicare gli studenti dalla sede del campus.”