Catanzaro: “Catanzaronelcuore”, bene ddl Comune ma non basta

catanzaro-cuore600x400Catanzaro – “L’iniziativa del sindaco Abramo di coinvolgere i consiglieri regionali della Calabria Media e il presidente della Provincia attorno ad una proposta di legge per Catanzaro Capoluogo e’ da salutare certamente con favore, sebbene mostri dei gravi limiti, giacche’ sono anni che la citta’ soffre anacronistiche e campanilistiche erosioni delle sue prerogative. Anzi i tentativi di limitarne ruoli e funzioni mediante sottrazione, dirottamento o non riconoscimento di enti e uffici e’ tuttora in corso”. Lo afferma, in una nota, il Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”, che aggiunge: “Pertanto, alla luce di tutto cio’ riteniamo sia urgente, per la dignita’ del capoluogo regionale, intervenire mediante una norma appropriata. Ma, per l’appunto, affinche’ sia davvero appropriata, la legge che si intende promuovere dovra’ mostrare piu’ coraggio, perche’ cosi’ come l’abbiamo letta appare gravemente monca. Non vi e’ traccia infatti – afferma Catanzaronelcuore – di due elementi fondamentali per restituire a Catanzaro la pienezza del suo status di capitale regionale: il Consiglio regionale e la sede della RAI (la sede centrale, ovviamente, non la stanzetta di rappresentanza!). Comprendiamo che il linguaggio “politicamente corretto” sia comodo per evitare incidenti diplomatici e quindi che la narrazione della questione del capoluogo venga sempre edulcorata; ma se vogliamo affrontare seriamente il problema relativo alla pienezza dello status istituzionale del capoluogo, allora e’ inutile girarci attorno con sterili buonismi: che piaccia o no occorre in primis sanare alcune gravi anomalie e percio’ – scrive il movimento – riportare a Catanzaro il Consiglio regionale, vero peccato originale da cui discendono tutte le altre incomprensibili e campanilistiche rivendicazioni da parte di altri territori rispetto a questo o quell’ufficio. Similmente, la sede della RAI ubicata in modo assai bizzarro a Cosenza anziche’ nel capoluogo e’ figlia di quell’indebolimento istituzionale”.

“Ma le anomalie – continua la nota – non vanno mai in prescrizione: debbono essere sanate, non metabolizzate solo perche’ il tempo passa “e?ormai e’ cosi'”! Si abbia allora il coraggio di aggredire la situazione in modo concreto, senza fronzoli. E soprattutto si abbia la volonta’ di affrontarla non solo per secondi fini, magari perche’ torna utile alla campagna elettorale, ma perche’ si crede davvero all’importanza vitale dell’argomento. Infine, a malincuore riteniamo che la politica calabrese non avra’ la capacita’ e la maturita’ idonee per decidere su questa faccenda, dal momento che troppi particolarismi beceri hanno il sopravvento sul buon senso e sulla necessita’ di razionalizzare. Non e’ un caso – contimnua la nota – che il nostro Movimento gia’ negli anni passati tento’ di dare uno scossone alla causa facendo cio’ che il personale politico del territorio non seppe e non volle fare quando addirittura non ostacolo’ il progetto: ci riferiamo al disegno di legge n. 213, denominato “Catanzaro Capitale”, che facemmo presentare al Senato il 21 maggio 2009. Forse e’ proprio da li’, da Roma, che si potrebbe ripartire se la politica calabrese continuera’ a rappresentarsi omertosa, incapace e complessata dal tabu’ di un duopolio francamente anacronistico oltre che dispendioso”.