Sanita’: Catanzaro; Abramo ai dg, “ritardi sul soccorso”

Catanzaro – Sull’emergenza “pronto soccorso”, a Catanzaro, continuano a registrarsi notevoli ritardi. Sono passati 50 giorni dall’ultima riunione operativa tra le tre Aziende sanitarie e ancora non si ha notizia dell’annunciato “piano”, nonostante la situazione continui a restare molto tesa. Lo denuncia il sindaco Sergio Abramo, che ha chiesto ufficialmente notizie ai direttori generali delle tre aziende. Abramo ha chiesto di ricevere informazioni entro dieci giorni, riservandosi di emettere – in caso di mancare risposte – una nuova ordinanza sindacale, con i poteri conferitigli dalla legge in materia di emergenze sanitarie, che sara’ trasmessa anche all’autorita’ giudiziaria. La lettera e’ stata inviata ai direttori generali della “Pugliese-Ciaccio”, Giuseppe Panella, della “Mater Domini”, Antonio Belcastro, e dell’ASP, Giuseppe Perri. “Le gravi problematiche del Pronto Soccorso dell’ospedale “Pugliese” – scrive Abramo – sono state trattate, su mia iniziativa, nella riunione dello scorso 15 gennaio. Era stato preso l’impegno di approntare, nel giro di dieci giorni, un piano – dice – da concordare tra le tre Aziende che insistono sul territorio, per alleggerire la pressione sul servizio e dare cosi’ concrete risposte ai cittadini e agli stessi operatori. A tale scopo, il successivo 30 gennaio si e’ svolta una riunione operativa per mettere a punto tale piano, attraverso un sistema di protocolli tra le aziende che prevedano il ricovero breve dei pazienti stabilizzati anche presso il Policlinico “Mater Domini”. A distanza di quasi 50 giorni, nonostante il Pronto Soccorso sia stato teatro di gravi tensioni tra operatori e utenti, non mi e’ giunta notizia del varo di questo piano e delle iniziative eventualmente intraprese per affrontare tale emergenza. Con la presente, nella mia qualita’ di principale autorita’ in materia sanitaria della citta’, Vi invito a fornirmi entro dieci giorni copia del piano relativo alla nuova organizzazione del Pronto Soccorso. Trascorso tale termine – conclude – saro’ costretto, mio malgrado, ad emettere una nuova ordinanza sindacale che trasmettero’, per competenza, all’Autorita’ Giudiziaria”.