Catanzaro: Mirarchi denuncia ancora disagi nel quartiere Lido

Catanzaro – “Adesso basta. Sono stanco. E se non avrò le risposte concrete che mi aspetto in tempi brevi, assumerò le mie determinazioni. Costi quel che costi. Sono categorico, perché molto deluso dal comportamento di alcuni assessori, dirigenti e funzionari, a cui il sindaco Sergio Abramo ha dato troppa fiducia”. Lo afferma il consigliere comunale e presidente di commissione consiliare Antonio Mirarchi, in relazione all’ennesimo disservizio verificatosi su Catanzaro Lido, ed aggiunge: “Abramo e diversi uomini chiave dello staff da lui assemblato hanno smarrito il percorso tracciato dalle varie componenti del centrodestra. Forze politiche che hanno individuato e sposato un obiettivo condiviso per il governo di Catanzaro. Mi spiace parlare così, ma dal momento che si pensa sempre più ai grandi progetti e sempre meno all’ordinario, non posso più tacere. La gente con cui mi confronto io, si lamenta infatti della ciclica mancanza d’acqua, delle buche, dell’inadeguata illuminazione, della mancata cura del verde pubblico, dell’inidoneità della segnaletica stradale, della scarsa igiene pubblica di alcuni luoghi e così via. Altro che conurbazione, sistema integrato dei trasporti, megastrade e opere pubbliche, assai utili per carità, ma non certo indispensabili come gli interventi correnti che ho appena elencato”.
Mirarchi batte poi su un altro tasto per lui essenziale: l’essere un consigliere di tutti i catanzaresi: “Abito a Lido e mi interesso molto del quartiere e di località Barone, in particolare, poiché molto in ombra rispetto ad altre. Ma sono una voce libera e uno abituato, lo ribadisco, a stare tra le persone. Le ascolto con attenzione e pazienza e cerco di farmi carico delle loro esigenze. Se possibile, quindi, mi metto all’opera per dare una mano e risolvere eventuali problemi essendo, lo ripeto, un rappresentante della totalità dei cittadini. Alla luce di quanto detto, sarei pronto a spendermi per qualunque causa giusta anche se si trattasse di un’esigenza del centro storico o della zona Nord”.

La parte conclusiva della nota è la più polemica e piena di riferimenti ai tanti mali di Catanzaro, che Mirarchi ha inteso stigmatizzare: “La stragrande maggioranza degli uffici comunali è sottodimensionata e mal gestita e ci sono strutture come quelle in cui lavorano il tecnico del settore Gestione del territorio Montesano e suo il collaboratore Dardano, che non possono gestire la mole di lavoro da smaltire da soli. La pianta organica andrebbe dunque implementata. E di parecchio. Fortuna che ci sono funzionari come loro, sempre impegnati e pronti per ogni esigenza anche nei giorni festivi. Una constatazione oggettiva che mi offre l’opportunità di mettere in rilievo un altro aspetto basilare: bisogna incentivare, caro sindaco, quanti lo meritano e non gratificare quanti al contrario fanno poco. Riscontro, invece, che spesso avviene purtroppo l’esatto contrario. Non capisco poi l’atteggiamento nei confronti delle ditte preposte alla manutenzione o a riparare guasti, a cui nessuno sembra prestare attenzione verificandone il comportamento ovvero se intervengono con efficienza e sollecitudine o se viceversa ricorrono a troppi subappalti così da togliergli le commesse allorché non vengano rispettati certi standard di efficienza. È inaccettabile a riguardo – prosegue un Mirarchi davvero su tutte le furie – assistere alla mancata potatura degli alberi, effettuata in talune aree a spese dei residenti; alle perdite non riparate, causa dell’interruzione del servizio idrico, peraltro grave lacuna rispetto alla quale assistiamo al continuo rimpallo delle responsabilità fra Comune e Sorical; agli accumuli di immondizia in luoghi strategici come ad esempio il porto; ai lampioni e ai fari rotti; alle indicazioni e ai cartelli caduti e ad altro ancora. Aggiungo pure le tante buche che, ignorate per mesi (causa mancanza personale), diventano voragini attorno a cui mi tocca apporre personalmente le recinzioni per metterle in sicurezza per quanto posso, unicamente nell’interesse dei cittadini. E sul punto lasciatemi pure definire squallido l’atteggiamento di qualche collega, lesto a segnalare il problema alla stampa, mentendo su dove il manto stradale è dissestato al fine di ottenere meriti ai danni di chi si danna l’anima per la zona come il sottoscritto. Fermo restando che, e l’ho premesso, gli interventi dovrebbero ovviamente toccare alle imprese pagate per questo. Che afflizione poi – conclude l’interminabile filippica Mirarchi – le fogne a cielo aperto, alcune in tale stato da oltre 30 anni, mai sanate per il solito inaccettabile rimpiattino delle competenze fra enti. Uno dei tanti sconci senza fine a cui si deve mettere mano quanto prima. Mi pare ce ne sia dunque abbastanza per rivolgere un monito ad Abramo, coadiuvato in modo pessimo, prevedendo che se non interromperà subito l’andazzo corrente saremo destinati a un’altra cocente sconfitta alle prossime Regionali e Amministrative sulla falsariga di quella patita lo scorso 4 marzo alle Politiche perché c’è la necessità di una presenza costante della politica sui territori e soprattutto nelle periferie. Affermo forse una banalità, però con assoluto realismo, facendo sì la Cassandra ma almeno lanciando l’allarme per tempo”.