Anas: Catanzaronelcuore, sede compartimento trasloca a Cosenza?

Catanzaro – “Secondo alcune notizie, pare che la Direzione nazionale anas di Roma il prossimo 18 luglio debba trattare, discutere e decidere circa il trasferimento della sede compartimentale dell’Anas Calabria da Catanzaro a Cosenza”. Lo denuncia, in una nota, il movimento civico indipendente “Catanzaronelcuore”. “Vista l’abbondanza di fake news che caratterizza i nostri tempi, speriamo davvero – continua il documento – si tratti di una bufala! Ma poiche’ dagli anni ’70 in poi il capoluogo calabrese e’ sempre stato oggetto di un’incomprensibile e sistematica erosione dei suoi ruoli e delle sue mansioni, anche la piu’ inverosimile delle notizie ci turba e ci mette in allarme. Pertanto crediamo sia opportuno e doveroso che tutte le forze politiche – da quelle comunali fino alla deputazione – debbano urgentemente attivarsi per capire cosa ci sia di vero in una notizia cosi’ allarmante. Di piu’ – scrive CnC – riteniamo che, al di la’ di quest’ultima contingenza, bisogna agire per tutelare in ogni sede, in ogni forma ed in ogni modo, le prerogative di Catanzaro in quanto capoluogo di regione. Non se ne puo’ davvero piu’! E’ diventata insostenibile questa continua caccia all’ente o all’ufficio da sottrarre a Catanzaro per essere allocata in altri luoghi. Quando nel 2009 il nostro Movimento propose una legge ad hoc per difendere appunto le prerogative del capoluogo calabrese – la cosiddetta legge “Catanzaro Capitale” depositata a suo tempo in Senato – cio’ fu dettato esattamente dall’esigenza di bloccare, una volta per tutte ed in termini di legge, qualsiasi tentativo campanilistico, evidente o anche surrettizio di togliere alla citta’ di Catanzaro cio’ che per legge o per prassi consolidata spetta ai capoluoghi di regione. Tali tentativi, a volte riusciti, hanno minato e minano tuttora lo status istituzionale. Non si capisce perche’ cio’ avvenga sempre e soltanto in Calabria! Ogni sede regionale di enti o uffici, le varie articolazioni periferiche dello Stato e via discorrendo, normalmente sono ubicate nei capoluoghi di regione. Bisognera’ che di tutto cio’ – che poi risponde a criteri di razionalizzazione, di buon senso e di logica oltre che efficacia sotto il profilo economico – se ne facciano una ragione tutti coloro i quali, per ricerca del consenso o per mediocri interessi particolaristici, si alzano la mattina e rivendicano questo o quell’Ufficio. Aspettiamo – si legge infine – un riscontro dalla classe politica non solo rispetto a questa particolare e ultima faccenda, ma sull’azione concreta che si intende porre in essere per tutelare il capoluogo di regione, difenderne le prerogative e pensare anche a riportare in citta’ il maltolto degli ultimi cinquant’anni, a partire dal consiglio regionale e dalla Rai”.