Catanzaro: Guerrieo mi sono dimesso per una questione di dignità

Catanzaro – “Le ragioni di una scelta, quella di dimettermi dal ruolo di consigliere comunale, risiedono tutte nella constatazione che – in seguito all’inchiesta della Procura definita ‘Gettonopoli’ che ha visto 29 su 32 consiglieri comunali destinatari di un avviso di garanzia – è venuta meno la credibilità, etica prima di tutto, di un percorso comune avviato nell’interesse dell’intera comunità di Catanzaro nel 2017”. E’ quanto afferma Roberto Guerriero, nel corso di una conferenza stampa nella Sala concerti di Palazzo De Nobili, convocata per approfondire le ragioni di una scelta che risale al 21 gennaio scorso, data in cui il consigliere comunale del Partito democratico ha protocollato le dimissioni. Guerriero rimette il proprio mandato da consigliere non indagato, non avendo ricevuto nessun avviso di garanzia o altro provvedimento giudiziario legato alla sua condotta tenuta durante lo svolgimento delle funzioni pubbliche. Al suo fianco Maurizio Mottola D’Amato, primo dei non eletti nella lista “Socialisti&Democratici”, che subentrerà tra gli scranni del consiglio comunale surrogando Guerriero. In sala, tra gli altri anche la senatrice del Movimento 5Stelle Bianca Laura Granato e gli ex consiglieri comunali Antonio Giglio e Roberto Rizza.
“La mia è una scelta di dignità e di amore per la città. Quello che è accaduto – dice ancora Guerriero – e non mi riferisco all’aspetto giudiziario della vicenda, poiché sono certo che i colleghi sapranno a chiarire la propria posizione davanti agli inquirenti, e sarà la magistratura ad avere l’ultima parola in merito, lascia lacerazioni profonde nel rapporto tra i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di minoranza, e la città. Il giornalista Massimo Giletti, nel corso delle trasmissioni televisive che si sono succedute, non ha fatto altro che spettacolare quello che è nei fatti: l’inadeguatezza di una classe politica che ha fallito, da diversi punti di vista. Va dato merito all’associazione I Quartieri che con lungimiranza e coraggio hanno sollevato e denunciato i problemi che oggi portano al clamore mediatico”.
“E i catanzaresi non meritano di passare agli occhi dell’intero Paese come una comunità passiva e rassegnata ad essere rappresentata da una classe politica che ne sfrutta il bisogno, continuando a spacciare per la cortesia di un favore quelli che sono diritti sacrosanti. Ci sono consiglieri che hanno costruito carriere sullo sfalcio dell’erba, pacchetti di voti alimentati a suon di certificati all’anagrafe. Questo consiglio comunale è stato delegittimato dall’inchiesta che vede coinvolto praticamente l’intero consiglio comunale perché mette in evidenza l’interesse economico nell’esercizio della funzione pubblica: nonostante le diverse e distinte posizioni dei colleghi interessati, si getta comunque un’ombra sull’operato dell’intera amministrazione che ci descrive tutti come inetti e corrotti, e di riflesso espressione di una comunità che non è in grado di scegliere i migliori, in termini di capacità etiche e morali. Un consiglio comunale delegittimato, non più credibile. Da un lato abbiamo consiglieri comunali che non hanno nulla da nascondere e per non recare pregiudizio alla città di Catanzaro hanno inteso tempestivamente dimettersi. E dall’altro – dice ancora Guerriero – ci sono i tanti che non curanti del danno che questa circostanza sta producendo ai catanzaresi, continuano imperterriti a restare “incollati” alla propria poltrona, adducendo fantasiose giustificazione di attaccamento e bene di Catanzaro. Affermo senza esitazione alcuna che le due posizioni non sono comparabili”.
“Le dimissioni, nel mio caso, così come certamente nel caso degli altri consiglieri dimessi, non sono una ammissione di colpa – dice ancora Guerriero -. Sono esattamente il contrario, supportato anche da una seria assunzione di responsabilità che vede il valore dell’etica come fondamento razionale dell’agire di un brava persona prima, e di un bravo amministratore dopo. Aggravante di ciò è il vergognoso atteggiamento del primo cittadino di Catanzaro che con non curanza alcuna si sottrae ad una delle sue dirette responsabilità: rappresentare e difendere la città di Catanzaro dai tanti attacchi mediatici che rappresentano la massima assise del capoluogo come un coacervo di malfattori”.
“Deve dirci, il Sindaco, come pretende di mantenere in vita una giunta che si basa sul voto dei consiglieri comunali di maggioranza che hanno dato prova inconfutabile di disinteresse verso i problemi della città – continua ancora Guerriero -. Una città allo sbando, tradita dai suoi amministratori, con il primo cittadino in testa, ancorati alla sedia, sempre più traballante, motivati esclusivamente dall’autoconservazione. Il fallimento di una intera classe dirigente della città si evince non solo per via della vergognosa vicenda legata alle commissioni ed alle presunte assunzioni fittizie ma soprattutto dal continuo riposizionarsi di consiglieri comunali ondivaghi che ancora oggi si dichiarano a sinistra, finanche sostenendo ed imponendo alle ultime regionali candidati del centrosinistra e che di fatto garantiscono, per questioni a noi ignote, la tenuta della maggioranza al sindaco (ancora per poco) in carica. Una maggioranza consiliare equivoca, ampia in termini numerici che di fatto ha tradito il mandato degli elettori. Una maggioranza che si fonda sul compromesso al ribasso e che calpesta, ignorandoli, i bisogni dei catanzaresi. E rischia di tenere in vita un Consiglio comunale che potrebbe trovarsi, di qui a poco, ad avere alla testa un sindaco leghista. Non resta che attendere come e quando Abramo passerà all’incasso”.
“Scuole fatiscenti, viabilità disastrata, servizi sociali inesistenti, strutture sportive chiuse ed inagibili, spazzatura dislocata ovunque sono queste solo alcune delle cattive eredità che questa amministrazione targata Abramo ci lascia – dice ancora Guerriero -. Il paradosso è che la nuova giunta appena nata potrà contare non più del solo sostegno di una maggioranza oramai strenua sostenitrice del proprio esclusivo interesse ma è anche frutto di un trasversalismo senza precedenti. Tant’è che il mio appello alle dimissioni pubblicato in data 20 gennaio ha visto raccogliere le adesioni dei soli consiglieri Celia, Notarangelo, Bosco e Fiorita. Gli altri hanno preferito mantenere il loro privilegio a discapito della valutazione politica ed etica del messaggio”.
“Asserisco con fermezza, senza paura di essere smentito che Abramo è sindaco a tempo. E’ certo, infatti, che non appena sarà scaduto il termine ultimo per consentire l’esercizio del voto a maggio, il sindaco leghista si dimetterà riponendo nelle mani del vice sindaco la guida della città sino alla primavera prossima. Si tratta, quindi, ancora una volta di calpestare la dignità dei catanzaresi che per un semplice gioco di potere si vedranno governati da qualcuno scelto da Abramo e non votato da loro. E’ giunto, quindi, il momento che dopo 20 anni di immobilismo questa amministrazione di destra, oggi riscopertasi leghista, liberi Catanzaro dalla sua opprimente presenza. Ma Catanzaro – conclude Guerriero – per essere liberata ha bisogno dei Catanzaresi, che devono alzare la testa. Un appello che rivolgiamo all’intera città ricordando le parole di Montesquie: la tirannia di un principe in un’oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l’apatia del cittadino in una democrazia”.
“Le dimissioni di Roberto, con il quale condividiamo un percorso politico dal 2017, rappresentano una questione di opportunità e dignità: riteniamo, alla luce di quanto accaduto, che la parola debba ritornare agli elettori – ha affermato Maurizio Mottola D’Amato -. Ma visto che, nonostante l’intento manifestato anche da quindici consiglieri di maggioranza, non si è concretizzata l’ipotesi dello scioglimento anticipato, e questa Amministrazione resta in piedi a dispetto di tutto, riteniamo di voler continuare a dare il nostro contributo, sia pure all’opposizione, a questa avventura politica, fino a quando altri consiglieri non decideranno di prendere una strada diversa. Saremo pronti ad aggiungerci ai dimissionari. Il ricongiungimento all’interno della maggioranza è anomalo, e i cittadini non riescono a spiegarsela: oggi più che mai facendo, quindi, una opposizione costruttiva che mette al centro dell’azione politica i bisogni dei catanzaresi è fondamentale, e solo per questo abbiamo deciso di portare il nostro contributo rimanendo in aula”.