Le stelle dell’Ail piantate al carcere di Catanzaro

Catanzaro – La solidarietà può crescere anche nelle aiuole del carcere di Catanzaro. E’ questo lo spirito dell’iniziativa “Adotta un’aiuola”, ormai una tradizione presso l’istituto penitenziario Ugo Caridi, portata avanti anche al termine di un anno davvero difficile, il 2020, in collaborazione con l’associazione Universo Minori.
Le stelle di Natale dell’Ail, associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma vengono piantate nelle aiuole del carcere di Catanzaro ancora una volta.
“Per anni, mentre venivano vendute a scopo solidale nelle piazze di tutta Italia, le stelle di Natale Ail hanno portato anche in carcere un messaggio di solidarietà” spiega la direttrice dell’istituto di Siano Angela Paravati, precisando: “Durante l’emergenza epidemiologica l’idea di “prossimità sociale” non si è fermata. Così come l’Ail sta distribuendo in tutta Italia le piantine solidali, anche a distanza, viste le restrizioni alla circolazione, allo stesso modo l’impossibilità per i volontari di accedere alla Casa Circondariale, a tutela della salute dei ristretti, non ha fermato i percorsi iniziati insieme. Tra le varie realtà di volontariato che collaborano da molti anni, l’associazione Universo Minori ha sempre sensibilizzato i detenuti all’attenzione verso il prossimo. Questa iniziativa si propone ancora una volta di far comprendere, nell’ambito del trattamento rieducativo, l’importanza di essere vicini a chi sta male”.
Un’iniziativa nazionale che ha poi un’origine tutta calabrese: era il 1989 quando a Reggio Calabria furono vendute le prime 500 Stelle di Natale per acquistare dei macchinari necessari all’ematologia locale. L’idea fu apprezzata e pochi anni dopo scesero in piazza anche le altre sezioni Ail.
Trent’anni dopo l’attenzione per i pazienti ematologici continua. La presidente dell’associazione Universo Minori Rita Tulelli si è soffermata sull’evoluzione della manifestazione: “La raccolta fondi tramite la distribuzione delle stelle di Natale dell’Ailavviene ora non solo distribuendo le piantine nelle private abitazioni, ma anche nelle aiuole degli spazi adiacenti agli edifici pubblici attraverso l’iniziativa “Adotta un’aiuola”.” E far arrivare questo messaggio al carcere di Catanzaro vuol dire raggiungere quello che può sembrare “un quartiere chiuso” alla comunità esterna, ma che è in realtà, vista la finalità rieducativa della pena, èun laboratorio di cambiamento nel modo di agire, di sentire, di pensare. Di essere.