Soveria Mannelli: ricordato in consiglio comunale Emilio Sirianni

Soveria Mannelli – Dopo aver destato in città una profonda commozione, la dipartita dell’avv. Emilio Sirianni è stata ricordata e discussa venerdì scorso anche in Consiglio Comunale. A perorarne il ricordo, per primo, il Presidente del Consiglio comunale, Angelo Sirianni (nipote del de cuius) dove si è osservato un minuto di silenzio, poi il ricordo dello storico amministratore già consigliere e assessore della municipalità cittadina negli anni 60/70. Si sono uniti nel ricordo durante l’assise, anche il consigliere di maggioranza Giuseppe Gabriele e i consiglieri di minoranza Michele Chiodo E Alberto D’Arrò; ricordando soprattutto l’attività forense, nonché l’incisiva presenza nella società civile ed ecclesiastica, oltre che aver retto per anni la locale pretura nelle vesti di Pretore, poi l’ufficio del giudice di pace. Emilio Sirianni, deceduto lo scorso 12 aprile, era uno degli ultimi simboli di una Soveria che sta sparendo, appartenete a una delle famiglie storiche della città. Si era laureato con col massimo dei voti alla Cattolica di Milano nella seconda metà degli anni 50 in giurisprudenza quando nel suo corso c’era Riccardo Misasi con cui ha condiviso per uno sprazzo di tempo una stanza dell’ateneo. Ha svolto anche incarichi didattici quando negli anni 70è stato vicario del preside presso il locale Istituto Tecnico Industriale. Ha svolto numerosi incarichi legati alla sua professione di avvocato -prima citati – a cui si aggiunge verso la fine della carriera la vice presidenza della Commissione Tributaria Provinciale a Catanzaro. Da tempo si era ritirato a vita privata vista l’età, ma non disdegnava di fare quattro passi lungo viale Rubbettinoper quanto il fisico gli consentisse, proponendosi sempre con il suo carattere espansivo e cordiale. Forse il personaggio è tutto racchiuso nell’epitaffio che i nipoti hanno inteso far incidere sulla lapide: “ Unuomo non muore se viene ricordato, e noi ricorderemo l’affetto e il sostegno che sempre ci hai donato, la tua bontà d’animo, l’intelligenza, l’arguzia sottile, il tuo sorriso e il pacato distacco che avevi per la vanità di questo mondo”.