Applausi e risate per “Ditegli sempre sì” per la “Domenica d’Incanto”

Catanzaro – Si conclude con un sentito appello alla pace – perché “il teatro non può che ripudiare la violenza in ogni sua espressione, e soprattutto quando si manifesta nella forma più atroce, che è la guerra” – all’insegna della vicinanza al popolo ucraino, il nuovo appuntamento con la rassegna del “Teatro Incanto” (Domenica d’Incanto) al Teatro Comunale, nel centro del centro storico di Catanzaro.
Applausi e risate, domenica pomeriggio, per quello che è un grande successo storico del “Teatro Incanto” – diretto da Francesco Passafaro – riproposto con una compagnia tutta nuova, grazie al supporto del Teatro Lab- 2 ore fuori dal mondo, assieme a: Francesca Guerra, Elisa Condello, Roberto Malta, Michele Grillone, Stefano Perricelli, Marco Trocino, Federica Mauro, Chiara Silvestri
“Ditegli sempre di sì” è una commedia in bilico tra il brillante, il farsesco e un vago pirandellismo, un congegno bizzarro in cui Eduardo De Filippo si applica a variare il tema della normalità e della follia, consegnando al personaggio di Michele Murri, il protagonista, “i tratti araldici della sua magistrale leggerezza”.
“Ditegli sempre di sì” è una delle prime opere eduardiane: due atti, scritti nella seconda metà degli anni Venti e andati in scena in principio quando ancora il drammaturgo napoletano lavorava nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta.
Michele Murri dopo un anno impronunciabile in manicomio viene ricondotto dal medico a casa, dalla sorella Teresa Lo Giudice che nel frattempo ha affittato la sua stanza al giovane e scapestrato o “stravagante” Luigi Strada, ex studente di medicina, aspirante attore, aspirante scrittore, aspirante poeta e all’occorrenza chissà che altro. Insieme e intorno a loro si muovono la cameriera Checchina, il padrone di casa don Giovanni Altamura, la figlia Evelina, la famiglia Gallucci e pochi altri personaggi, coefficienti di un concatenarsi di equivoci incardinati sulla disfunzione del ragionamento ad ogni costo, sull’ossessione per cui «C’è la parola adatta, perché non la dobbiamo usare?».
Il tema della pazzia ha sempre offerto spunti comici o farseschi, e in “Ditegli sempre sì” il protagonista, realmente pazzo, sovverte i canoni della commedia con il sano che si finge fuori di testa, sfumando l’opera di un incombente senso di minaccia: tra porte che si aprono e si chiudono, equivoci, fraintendimenti, menzogne, illusioni, bovarismi, i bravissimi attori del Teatro Incanto – capeggiati da uno straordinario Francesco Passafaro – gli spettatori sono stati catapultati in una dimensione sospesa, sulla linea sottile della riflessione senza perdere di vista la leggerezza. Il teatro torna a riempirsi e a regalare momenti fondamentali di convivialità, sempre in sicurezza, che ci è tanto mancata.
Gli appuntamenti al “Comunale”, nel centro del centro storico continuano: da oggi fino a mercoledì 2 marzo, con spettacoli alle 17.15 e 20.30, torna in sala “Il Padrino”, capolavoro di Francis Ford Coppola, nello stesso cinema in cui venne proiettato al suo debutto in città. Dopo 50 anni.