Comitato pro ospedale del Reventino: “Salvati tre bimbi in poche ore al Pronto soccorso”

Soveria Mannelli – “Era avvolto in una spirale di emergenze il Pronto Soccorso giorni fa, quando un codice rosso di natura cardiologica impegnava i medici oltremodo con un paziente del comprensorio. Un trattamento a cui è seguito un trasferimento, mentre l’unica ambulanza era impegnata in altro soccorso” è questo quanto si legge in una nota di Alessandro Sirianni Presidente del Comitato Pro Ospedale del Reventino.
“Tutto succede – racconta – quando arrivano al punto dell’emergenza due fratellini gemelli iracheni, rifugiati politici, di sei anni che avevano inalato fumi tossici provenienti da una stufa a pellet. E’ stato necessario avere la consulenza della pediatra, Maria Mancuso, che per prima cosa ha ordinato un EGM arterioso per capire la percentuale gas nelle emoglobine, oltre che mettersi in contatto con il Centro Anti Veleni di Napoli che suggeriva un 02 più il ricovero ospedaliero, espletato al momento presso l’OBI locale nell’attesa dell’ambulanza per il trasferimento. Nello stesso tempo un bambino marocchino con grave patologia cardiopatica, già operato a Casablanca, giungeva al pronto soccorso con annessa difficoltà respiratoria. La pediatra, che stava proprio in PS, unitamente all’equipe presente nell’emergenza effettuava un eco-cardio (cosa non semplice a questa età) per poi fare espletare un RX al torace + 02. Trattamenti salvifici che hanno consentito la stabilizzazione dei piccoli pazienti, quando le condizioni hanno poi consentito il trasferito a Cosenza”.
“Durante le tre emergenze, tutte in codice rosso, se non si fosse ben capito, l’importanza del Pronoto Soccorso ha avuto la sua parte fondamentale. Nello stesso attimo sono stati trattati un infarto, due possibili avvelenamenti e una cardiopatia abbastanza importante. Il pronto soccorso da queste parti è vitale, poiché l’ospedale Hub di riferimento dista più di un’ora, e se chiudono la strada per Tiriolo arriveremo a un’ora e venti. In chirurgia d’urgenza, la “golden hour” (letteralmente l’ora d’oro) si riferisce al periodo di tempo che va da pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causata da un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte”.