Catanzaro –Secondo appuntamento con la XIV edizione del Corso di aggiornamento in odontoiatria “Gli odontoiatri al servizio delle famiglie”, organizzato dall’Albo Odontoiatri di Catanzaro presieduta dal dottor Salvatore De Filippo.
Nella sala “C. Catuogno” dell’Ordine dei Medici del capoluogo, sabato scorso, non solo la lezione del dottor Attilio Sommella per parlare di preparazioni dentarie e del cambio di paradigma nel metodo, ma anche il l’intervento di Giuseppe Furgiuele, il dirigente responsabile della medicina di promozione della salute dell’Asp di Catanzaro.
“Abbiamo constatato una carenza strutturale nell’approccio alla prevenzione, che attualmente avviene in modo occasionale nelle scuole, spesso senza un reale obiettivo. Con l’iniziativa che viene presentata dal dottor Furgiuele nelle scuole, che rappresenta un impegno concreto e strutturato nella promozione della salute orale e nel miglioramento degli stili di vita, vediamo un cambio di passo – ha detto De Filippo -. L’Ordine degli Odontoiatri ha sempre posto la tutela della salute dei cittadini come priorità assoluta. Siamo fermamente convinti che qualsiasi iniziativa di prevenzione debba tener conto del ruolo fondamentale della libera professione. È necessario sgombrare il campo da approcci che non considerano questo aspetto cruciale. È tempo di abbandonare le illusioni e di concentrarsi su progetti strutturati che coinvolgano attivamente le strutture territoriali già esistenti. Affinché qualsiasi programma di promozione della salute abbia successo, è essenziale coinvolgere attivamente le strutture territoriali, che rappresentano punti di riferimento fondamentali per i cittadini. Sono convinto che, una volta formalizzato un protocollo d’intesa, potremo avanzare con progetti concreti e mirati che soddisfino le esigenze della comunità. Siamo pronti a collaborare e a mettere al centro l’interesse dei pazienti, come abbiamo sempre fatto”.
Il presidente De Filippo, infine, ha ringraziato il dottor Furgiuele per aver recepito le sollecitazioni dell’Albo Odontoiatri ad inserire la salute orale nella delibera regionale che regolamenta il progetto sulla promozione alla salute nelle scuole.
Giuseppe Furgiuele, dal canto suo, ha evidenziato la necessità di migliorare la prevenzione della salute orale per contrastare le malattie croniche. Ha espresso delusione riguardo all’inefficacia delle azioni finora intraprese, sottolineando che, nonostante gli interventi effettuati, i problemi di sovrappeso e obesità nei bambini calabresi sono rimasti pressoché invariati nel corso degli anni. Questa situazione richiede un cambiamento d’approccio, soprattutto da parte degli operatori sanitari, che devono lavorare in sinergia per ottenere risultati concreti.
Furgiuele ha proposto una nuova strategia incentrata sulla promozione della salute nelle scuole attraverso la creazione di una rete di scuole promotrici di salute. Questo progetto prevede un coinvolgimento attivo degli insegnanti nella promozione della salute durante l’intero anno scolastico, supportato da azioni concrete e formazione specifica. L’obiettivo è trasformare le scuole in dinamici centri promotori della salute, coinvolgendo l’intera comunità educativa.
Inoltre, Furgiuele ha sottolineato l’importanza di coinvolgere attivamente i cittadini nella prevenzione della salute, affrontando le resistenze e le sfide attraverso un approccio collaborativo e sinergico. Ha invitato a superare le criticità attuali per costruire un futuro migliore per le generazioni future, proponendo un cambiamento di paradigma nell’approccio alla prevenzione della salute.
“Ritengo che la formazione in odontoiatria sia oggi fondamentale – ha infine aggiunto Sommella -. Mi confronto quotidianamente con pazienti sempre più informati e preparati, che richiedono protocolli precisi. L’unica arma che abbiamo è lo studio e l’approfondimento delle nostre pratiche cliniche. Oggi sono qui come formatore per condividere le mie conoscenze con i colleghi di Catanzaro, perché credo che questo ci renda tutti più forti e preparati. Da formatore, voglio sottolineare che la condivisione non deve necessariamente implicare un pagamento. Dobbiamo rispettare gli insegnamenti e trasferire le nuove idee: è fondamentale, a partire dal confronto su questo protocollo nato in laboratorio per colmare le lacune cliniche e tecniche che abbiamo riscontrato”.