Cariati – L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende esprimere sentimenti di sincero cordoglio alla Famiglia di Giuseppe Minò ed a tutta la comunità cariatese che piange la scomparsa di una figura storica e rappresentativa meglio nota come “Jepson”. Di Giuseppe Minò l’associazione ricorda “ un video rappresentativo sulla S.S.106 in cui egli, con molta semplicità e chiarezza, ha espresso concetti probabilmente non eruditi ma profondamente veri e, quindi, facilmente apprezzabili. Nella video-intervista, rilasciata al sito Cariatinet.it, il 5 Luglio 2012, volle esprimere le proprie opinioni sulla S.S.106 concludendo il suo ragionamento con l’invito – rivolto a tutti noi – a “svegliarsi” per dire “Basta!” ad una strada che può essere considerata solo “vergognosa”! Giuseppe Minò, “riuscì ad esprimere un autorevole giudizio sulla “strada della morte” anche perché fu tra i tanti ad essere vittima di un incidente sulla S.S.106: uscì fuori dalla carreggiata con la propria auto che cadde nel letto del fiume a causa della completa assenza di un guard-rail sul famigerato Ponte Molinella e si salvò per miracolo. Quel Ponte che ancora oggi non è in sicurezza. Un Ponte che costituisce una vergogna per il concetto di civiltà e di legalità. L’autorevolezza delle parole di Giuseppe Minò, tuttavia, deriva soprattutto da ciò che “Jepson” fece dopo: fu tra i pochi, se non l’unico, ad intentare una azione legale nei confronti di quanti erano responsabili di quella enormità e vide riconosciuti i propri diritti impartendo una lezione morale ai tanti “professoroni edotti” che alla pratica della difesa dei diritti di tutti e di ciascuno preferiscono le chiacchiere vacanti”. L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ricorda Giuseppe Minò detto “Jepson” per la sua semplicità, per la sua spontaneità e, soprattutto per la sua dignità intrisa di un orgoglio meridionalista sano, corretto ma determinato ed intransigente. Certamente non colto e raffinato ma figlio di un’altra Calabria, una Calabria migliore alla quale dovremmo guardare tutti con lo stesso amore con cui Giuseppe Minò amò sempre la sua Cariati.