Disabilità, dispersione scolastica e valutazione i temi del seminario con Bouchè

Fusca

Francesco Fusca

Spezzano Albanese(Cosenza) – Successo di pubblico a Spezzano Albanese per il seminario di studi sul tema “Dalla Cultura della disabilità e della dispersione scolastica alla Cultura della valutazione: facciamo il punto”.
Docenti e dirigenti scolastici arrivati da ogni dove per ascoltare i vertici della Scuola calabrese su temi di fondamentale importanza per l’istruzione quali, appunto, la disabilità, la dispersione scolastica e la valutazione.
A discutere del delicato argomento, messo al centro dei riflettori dall’Associazione Culturale spezzanese MeEduSA e dall’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini”, sono stati Francesco Fusca, ispettore emerito del Ministero IUR, di Loredana Giannicòla, dirigente scolastica del liceo “Della Valle” di Cosenza, di Luciano Greco, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza, di Giuseppe Mirarchi, vicario, dirigente Ufficio I USR, e le conclusioni di Diego Bouché, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale – Calabria.

Bouche

Diego Bouchè

I lavori, coordinati dalla giornalista Anna Patrizia Pugliese e allietati dal cantautore calabrese Donato Mingrone, accompagnato alla chitarra da Roberto Cannizzaro, hanno visto inoltre i saluti del sindaco arbëresh Ferdinando Nociti e degli organizzatori Rosina Costabile, Dirigente Scolastica, ed Emanuele Armentano, giornalista e presidente MeEduSA.
Ed è proprio il presidente Armentano a sottolineare l’impegno e la volontà per l’organizzazione del seminario al fine di «lanciare un messaggio forte per tutta la Calabria su temi fondamentali quali quelli trattati».
È l’ispettore Francesco Fusca, esperto in materia di disabilità, ad aprire le relazioni fornendo i primi numeri che «in Italia vedono, su circa 180mila studenti dalla scuola dell’Infanzia al Secondo ciclo d’istruzione, impegnati a tempo pieno circa 90mila docenti. Fondamentali sono le scelte della politica scolastica governativa -afferma Fusca-. Si passa da una scuola in cui le classi erano formate da tutti ‘normali’ ad oggi in cui sono tutti ‘a-normali’. La diversità non è frantumazione dell’io in rivoli patologici -sottolinea- ma differenza, ricchezza di varia Umanità, valorizzazione di competenze complesse».

Costabile

Rosina Costabile

Ad aprire il dibattito sulla valutazione è Loredana Giannicòla, dirigente del Liceo “Lucrezia Della Valle” di Cosenza che afferma: «La valutazione è parte integrante del processo formativo e consente di interpretare e orientare i processi di sviluppo personale. La valutazione deve essere strumento per una meritocrazia fondata non sul valore della persona ma su ciò che la società considera qualità».
Luciano Greco, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza punta il dito contro la dispersione scolastica e sottolinea come i dati attuali siano allarmanti per l’Italia in Europa. Quindi riflessioni sulla Scuola inclusiva che deve essere «quella che non considera determinante il livello del sapere, ma lo sviluppo del suo insieme. Gli allievi -afferma Greco- devono essere aiutati a coltivare autonomia e capacità di iniziativa, a sviluppare una coscienza responsabile e capacità creative. Il maestro, varcata la porta della classe, porta dentro lo stesso desiderio dell’alunno, ossia di risvegliare un interesse comune».
Giuseppe Mirarchi, Vicario Dirigente Ufficio I USR parla dei lavori che la scuola calabrese sta facendo al fine di garantire servizi sempre più vicini alle esigenze delle famiglie.
Chiude i lavori Diego Bouchè, Direttore Generale USR Calabria il quale invita “la scuola” a «sostenere gli alunni e ad accogliere i disabili». Sottolinea le difficoltà che i docenti devono affrontare nelle classi e con le famiglie, ma allo stesso tempo non manca di bacchettare docenti e dirigenti scolastici: «Siate meno autoritari e più autorevoli». Infine, dopo aver sottolineato l’equazione dispersione uguale “consegnare i ragazzi alla criminalità organizzata”, lancia un un appello a tutti gli operatori della scuola: «Credete nel lavoro che fate».