Nel primo anniversario della morte, presentazione “Neverland-Giancarlo Esposito Onlus”

piscina cosenza

Castrolibero (Cs) – Si terrà domani, giovedì luglio alle 10, presso il Neverland Scarl di Castrolibero, una conferenza stampa per presentare l’associazione “Neverland – Giancarlo Esposito Onlus”, il bambino tragicamente annegato nella piscina comunale di Cosenza un anno fa. Nell’anniversario della sua scomparsa, i genitori hanno deciso di presentare l’associazione che porta il suo nome, fortemente voluta perché così “hanno inteso così dare un senso al loro immenso ed innaturale dolore”. “Da quando è accaduto tutto ciò, – hanno commentato – la nostra vita è cambiata drasticamente, avendo perso quanto di più bello la vita ci avesse dato, spegnendoci e facendoci perdere interesse verso tutto. Poi, però, abbiamo capito che, da genitori, nonostante tutto, continuavamo ad avere un grande compito: impegnare tutte le nostre forze per mantenere vivo il ricordo del nostro bambino, attraverso ogni azione costruttiva in grado di proporre il suo eterno sorriso”. Alla conferenza, oltre ai genitori, ai familiari, agli amici ed a quanti vogliono commemorarlo, saranno presenti gli avvocati Ernesto D’Ippolito e Ugo Ledonne che rappresentano la famiglia Esposito nel processo a carico dei presunti responsabili di questo drammatico evento e cioè i gestori della piscina e i loro dipendenti. I legali illustreranno lo stato del processo, la cui udienza preliminare sarà celebrata il 15 luglio, mentre il dottor Giorgio Marchese, medico psicoterapeuta e presidente di Neverland Scarl, spiegherà il fine dell’associazione che nasce per dare sostegno, anche economico, in presenza di condizioni di disagio, a quei genitori che hanno perso precocemente i loro figli o in favore di figli, in particolare minori, che abbiano perduto il supporto e la vicinanza dei loro genitori e vivano in condizioni di disagio affettivo. L’Associazione, inoltre, si propone di organizzare un centro di accoglienza per bambini orfani o comunque svantaggiati a causa di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari tali da non consentirgli il mantenimento di una condizione di dignità, e alle loro famiglie, che vogliano apprendere come utilizzare i propri potenziali psicofisici in modo da imparare a vivere e operare al meglio delle proprie possibilità; un centro di accoglienza per i genitori che hanno perso un figlio, nonché per le persone rimaste sole, in difficoltà a causa di disabilità, malattia o per condizioni economiche e/o sociali, al fine di affiancarle in situazione di disagio e sofferenza e accompagnarle in un percorso di elaborazione del lutto; una raccolta fondi e la relativa distribuzione nei limiti e nelle forme stabiliti dalle leggi vigenti; lo svolgimento di attività di volontariato nel sociale e tante altre iniziative a sostegno di famiglie e di minori.