Sanità: Mundo e Geraci, serve più unità territoriale

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Corigliano(Cs) – Evidentemente la vicenda e la lezione del Tribunale di Rossano, contro la cui ingiusta soppressione tutte le istituzioni del territorio hanno trovato la necessaria unità, a supporto delle forti proteste popolari che vi sono state, ha insegnato poco o nulla.
Se è vero che oggi c’è un’evidente difficoltà a far emergere e prevalere la stessa unità istituzionale e territoriale sulle battaglie di civiltà e di buon senso che nella Sibaritide continuano ad esser portate avanti, a tutela del diritto alla salute e di una normale fruizione dell’offerta sanitaria locale. L’isolazionismo ha prodotto soltanto danni nel nostro territorio, soprattutto nei confronti di quanti hanno ritenuto per troppo tempo di essere isole felici o di godere di posizioni privilegiate. La protesta, anche forte e drastica, contro quella che resta, ad ogni evidenza, una gestione dall’alto della sanità in questo territorio, scellerata e pericolosa per gli utenti costretti ad emigrare, esige massima coesione.
Non servono gli equivoci, i tentennamenti o gli arroccamenti. Né servono ricostruzioni giornalistiche o linee editoriali destinate soltanto a creare disunione nel territorio. – Così come si fa stamani su un settimanale distribuito gratuitamente nell’Area Urbana Corigliano-Rossano, nel quale si promuove il commissario regionale alla sanità Scura “per il coraggio e la coerenza nell’azione di riorganizzazione sanitaria”, mentre vengono addirittura censurati i due sindaci di Trebisacce e di Corigliano. – Il primo perché falsamente accusato di aver “incalzato il clima di tensione nella folla” contro Scura in occasione del consiglio comunale aperto svoltosi nei giorni scorsi nell’alto jonio. Il secondo perché avrebbe “travalicato le reali funzioni e competenze assegnategli dalla legge”, avendo dimostrato l’anti-economicità e l’assurdità e, quindi, rivendicato la contrarietà dell’Amministrazione Comunale e della Città allo spostamento del reparto di Chirurgia da Corigliano a Rossano.

Legittime, autentiche e dirette espressioni democratiche delle volontà popolari, i primi cittadini hanno il diritto ed il dovere di interpretare e manifestare le esigenze, le ambizioni ed anche le giuste rivendicazioni delle cittadinanze rispetto a decisioni che, proprio come nel caso della sanità, vengono da troppo tempo assunte male, altrove, nella più totale sconoscenza dei territori e calate dall’alto. Altro che ingerenza della politica!

Del resto, se dovesse passare il paradossale teorema, secondo cui protestare, così come hanno fatto e fanno anche i sindaci di Corigliano e di Trebisacce insieme a tanti altri colleghi, contro le decisioni assunte da altri organi o istituzioni e calate dall’alto sui territori che ne subiscono tutte le conseguenze, equivale a travalicare le proprie competenze e funzioni, allora ognuno di noi avrebbe già ampiamente travalicato le proprie specifiche competenze, protestando contro l’ingiusta chiusura del Tribunale di Rossano, perché decisa da altre istituzioni e travalicherebbe le proprie funzioni protestando, così come stiamo facendo insieme, contro le trivellazioni delle multinazionali nello jonio, perché decise ed autorizzate da altre istituzioni. Serve la protesta contro scelte ingiuste ma serve soprattutto unità territoriale, sempre e comunque.