Cosenza: domani chiusi patronati e caf

caf-patronatiCosenza – Domani Patronati e Caf della Calabria della provincia di Cosenza si mobiliteranno contro gli ennesimi tagli previsti dalla legge di stabilità 2016. Tagli che mettono in pericolo la gratuità dei servizi e, di conseguenza, rischiano di colpire ancora una volta i cittadini più deboli.
In particolare, domani resteranno chiusi per l’intera giornata i Patronati e i Caf di Cgil, Cisl, Uil e Acli dell’intera Calabria e della provincia di Cosenza. Nella nostra regione e nella nostra provincia, inoltre, saranno organizzati, nella mattinata di lunedì, dei presidi davanti alle sedi della Prefettura, dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate per informare e sensibilizzare i cittadini.
Il grave attacco a Patronati e Caaf e ai diritti dei cittadini è stato denunciato al prefetto di Cosenza da Cgil, Cisl, Uil e Acli. In una lettera che, proprio il 7 dicembre, sarà consegnata a Gianfranco Tomao dall’Inca Cgil, dall’Inas Cisl, dalla ItalUil e dall’Acli si evidenzia che il Governo interviene in modo pesante, per il secondo anno consecutivo, sul Fondo Patronato, proponendo nella legge di stabilità 2016 un taglio di 28 milioni che si aggiunge alla decurtazione di 35 milioni di euro del 2015, alla riduzione di 90 milioni operata dal 2010 al 2013 e a quella ulteriore di 224 milioni in programma fino al 2018. Una serie di sforbiciate che rischia di compromettere il funzionamento dei Patronati e la gratuità dei servizi. Per questo motivo, Inca Cgil, Inas Cisl, ItalUil e Acli chiedono al prefetto di farsi portavoce con il Parlamento. L’obiettivo è quello di cancellare dalla legge di stabilità il taglio di 28 milioni già approvato dal Senato; di eliminare le decurtazioni previste per i prossimi anni; di rilanciare la figura dei Patronati, unici soggetti in grado di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, a partire da quelli con maggiori condizioni di bisogno.
Per quanto riguarda i tagli ai Caf, una missiva analoga a quella dei Patronati sarà consegnata, sempre lunedì prossimo, a Gianfranco Tomao da Cgil, Cisl, Uil e Acli. Nel documento, si sottolinea che i Caaf nel corso del tempo hanno prodotto un sempre crescente numero di pratiche, a fronte di compensi in calo e, quindi, con minori costi per la spesa pubblica. Cgil, Cisl, Uil e Acli rivendicano poi il ruolo assunto dai Caaf per la tutela di diritti sociali individuali che da soli il cittadino difficilmente riuscirebbe a gestire e ottenere. Per queste ragioni, nella lettera viene chiesto il rilancio dei Caaf e la cancellazione del tagli di 100 milioni contemplato nella legge di stabilità 2016. In caso contrario, è in pericolo la sopravvivenza dei Caf, con pesanti ricadute per quasi la metà dei contribuenti italiani che rischia di rimanere senza l’assistenza fiscale garantita dagli stessi Caf. A pagare il prezzo più alto sarebbero i ceti deboli e gli anziani, basti pensare a cosa accadrebbe se non fosse più possibile rivolgersi ai Caf per compilare il modello Isee.