Provincia Cosenza a sostegno pendolari Alto Tirreno

treno-11-07Cosenza – La Provincia di Cosenza sostiene la protesta dei pendolari della tratta ferroviaria Cosenza – Paola contro il nuovo orario dei treni regionali, che entrerà in vigore il prossimo 12 giugno, previsto nel nuovo piano trasporti della Regione Calabria.
Per dare manforte al Comitato Alto Tirreno interviene il Vice Presidente dell’Ente con delega ai Trasporti Franco Bruno, che chiede l’immediato ripristino di un servizio di pubblica utilità destinato a lavoratori e studenti la cui soppressione è causa di enormi disagi e disservizi.
«La soppressione del treno Paola – Cosenza delle sette del mattino- osserva Franco Bruno – comporterà l’impossibilità per lavoratori e studenti di raggiungere il capoluogo di provincia – e quindi il proprio posto di lavoro o di studio – in tempo utile e cioè prima delle ore otto». Una situazione che determina la negazione vera e propria del diritto alla mobilità, che rischia di avere gravi ripercussioni sulla vita stessa delle persone.
«Ciò che dispiace – continua il delegato provinciale ai trasporti – è che la Regione Calabria non abbia avvertito la necessità di confrontarsi con gli Enti Locali e con i Comitati dei lavoratori, prima di procedere all’adozione di un orario ferroviario che ha il sapore di una vera e propria spoliazione ai danni dei viaggiatori dell’Alto Tirreno». Non solo la soppressione del treno mattutino, ma anche quella del Cosenza – Paola delle venti e quarantacinque, unitamente alla mancata integrazione delle fermate della tratta Paola-Cosenza-Sibari e non solo, secondo Bruno determinano una situazione d’isolamento non degna di un paese civile.
La Provincia di Cosenza giudica incomprensibile la scelta di sopprimere i treni dei pendolari e di non integrare le fermate delle tratte richieste, per come richiesto dal Comitato Alto Tirreno. Ciò che è mancato – conclude Franco Bruno – è proprio il confronto fra le parti, al fine di giungere a soluzioni condivise e coerenti con gli interessi dei viaggiatori. Pertanto, l’invito rivolto a Trenitalia e alla Regione Calabria è di ripristinare i treni soppressi e di confrontarsi con il Comitato dei pendolari, anche al fine dell’integrazione, per garantire quel diritto alla mobilità a oggi negato.