‘Ndrangheta: Caridi non risponde al Gip

caridi-aula-senatoReggio Calabria – Si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere il senatore Antonio Caridi nel corso dell’interrogatorio davanti al Gip di Reggio Calabria. La scelta, spiegano i legali, gli avvocati Valerio Spigarelli e Carlo Morace, e’ stata imposta dalla “materiale impossibilita’” dell’indagato “di prendere mera visione del contenuto del fascicolo processuale che egli non ha fin qui avuto l’opportunita’ neppure di leggere. Tanto e’ dovuto – affermano i legali in una nota – da un lato alle stravaganti, vetuste ed inadeguate regole del Senato, per cui gli atti non vengono messi a disposizione ne’ di chi giudica, l’Assemblea, ne’ di chi e’ giudicato, cioe’ il parlamentare sottoposto alla procedura di autorizzazione; dall’altro al fatto che dopo essersi presentato spontaneamente presso il carcere di Rebibbia, il senatore Caridi e’ stato trasferito a Reggio Calabria, nel corso del week end, senza avere possibilita’ di incontrare i propri difensori e ricevere dagli stessi almeno parte degli atti ritirati presso l’autorita’ giudiziaria. Atti che, comunque, – si sottolinea – mai avrebbe potuto conoscere approfonditamente in vista dell’interrogatorio, posto che sono costituiti da centinaia di migliaia di pagine. L’interrogatorio di garanzia – lamentano i legali – dovrebbe essere uno strumento di difesa ma, in tali condizioni, evidentemente finisce per trasformarsi in tutt’altro. Sara’ dunque di fronte al Tribunale del riesame che la difesa – concludono gli avvocati Spigarelli e Morace – potra’ far sentire, con cognizione di causa, la propria voce”. Caridi, arrestato dopo il si del Senato alla richiesta della Dda di Reggio Calabria, e’ accusato di far parte di una struttura segreta della ‘ndrangheta capace di condizionare le elezioni.