Porto Corigliano: Bruno, regione sorda ai bisogni gente di mare

Franco-Bruno-450Cosenza – “Vox clamantis in deserto la mia nei confronti della Regione Calabria, che si è levata inutilmente da più di un anno per chiedere attenzione in merito alle problematiche relative all’adeguamento infrastrutturale del Porto di Corigliano”. È quanto afferma il Consigliere delegato ai Trasporti della Provincia di Cosenza Franco Bruno, che stigmatizza la mancanza di riscontro e di impegno del Governatore Oliverio proprio in merito all’avvio dei lavori di ammodernamento delle infrastrutture viarie e di servizio al porto, nonostante le richieste espresse nell’ormai lontano giugno 2015 e ribadite e riproposte nel successivo mese di settembre.
L’adeguamento infrastrutturale del Porto di Corigliano, il più importante della Calabria dopo quello di Gioia Tauro, secondo Franco Bruno costituiva un fondamentale banco di prova, purtroppo fallito dalla Regione Calabria. Da anni, infatti, i programmati lavori di ammodernamento delle infrastrutture viarie e di servizio al Porto, previsti nell’APQ (Accordo di Programma Quadro), non hanno avuto concreta attuazione. Ancora più penoso è dover registrare che, seppur avviati, i lavori di realizzazione del sistema di “Alaggio e Varo”, dopo alterne vicende, continuano a restare incompleti, nonostante sia pacifico che la loro ultimazione e il relativo collaudo rappresentano le azioni propedeutiche per addivenire a un pieno ed efficace utilizzo della infrastruttura, fondamentale per lo sviluppo di interessanti contesti commerciali connessi alle attività ittiche e della nautica da diporto.
Il Consigliere Bruno tuttavia rilancia la riproposizione del tema dell’adeguamento infrastrutturale del porto di Corigliano: “rinnovo, con più forza e determinazione, la necessità di completare i lavori di realizzazione del sistema di “Alaggio e Varo”, ascoltando il grido di allarme dei tanti pescatori della nostra terra che, malgrado i duri sacrifici, si ritrovano travolti, irrimediabilmente, nel vortice dell’ immobilismo e dell’arretratezza infrastrutturale”. Per Bruno, ancora una volta – l’ennesima e forse non l’ultima – i pescatori dello Jonio saranno costretti ad emigrare verso altri lidi per effettuare, in questa obbligata fase di blocco tecnico e biologico della pesca, le attività di rimessaggio e manutenzione delle imbarcazioni, con notevole ed ingiustificato dispendio di risorse economiche e finanziarie.
Nel rinnovare al Presidente della Giunta regionale la piena disponibilità ad un incontro per contribuire insieme alla Provincia alla risoluzione della problematica sollevata, Franco Bruno conclude invitando il Governatore Oliverio a non attardarsi ulteriormente nella difesa di privilegi, spazi di visibilità e di potere, sponsorizzando tentativi di occupazione abusiva di poltrone in un Ente in cui il voto democratico ha invece sancito per il suo partito un ruolo di semplice opposizione, bensì di adoperarsi “per dotare il territorio provinciale di una infrastruttura in grado di salvaguardare spazi occupazionali ormai precari e alimentare nuove iniziative di crescita e di sviluppo”.