Scuola: sindacati, governo e Regione l’hanno abbandonata

scuola-primariaCatanzaro – “Siamo all’inizio di un nuovo anno scolastico e formuliamo i nostri migliori auguri agli alunni e studenti calabresi ed a tutto il personale della scuola. La scuola deve rappresentare un vero e concreto investimento per tutto il paese e per tutte le generazioni future e per la nostra regione un riscatto sociale che puo’ passare solo attraverso una vera formazione culturale dei propri cittadini. Purtroppo in questi anni La scuola e’ stata considerata un centro di costo e non un investimento per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese e della nostra regione in particolare”. Lo scrivono, in una nota, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil e delle rispettive federazioni di categoria.
“Gli effetti delle riforme e delle contro riforme – scrivono – hanno minato alle fondamenta la tenuta ed il ruolo istituzionale della scuola arrivando a mettere in discussione il raggiungimento dell’obiettivo primario costituzionalmente previsto. Anche quest’anno si registrano ritardi nelle operazioni propedeutiche ad un avvio sereno dell’anno scolastico aggravati da errori e leggerezze nella fase della mobilita’ dei docenti che si ripercuoteranno, evidentemente, sul normale avvio delle lezioni. Molti docenti della nostra regione saranno costretti ad emigrare in altre regioni per gli effetti della legge 107/15 e di un algoritmo sbagliato che ha provocato moltissime ingiustizie, molti docenti non riusciranno ad ottenere il rientro in regione”. A cio’, secondo i sindacati, “si aggiungono le magre risorse destinate per le immissioni in ruolo nella nostra regione, un quota irrisoria che non supera le 180 unita’. Quindi oltre al danno di molti docenti che, ribadiamo, saranno costretti ad emigrare anche la beffa nei confronti di molti inseriti nelle GAE nella nostra regione che aspettavano un ingresso definitivo nel mondo della scuola. Gli effetti della Legge 107 si stanno dimostrando deleteri e negativi su ogni fronte e nelle scuole e’ emergenza ogni giorno, se questa e’ la Buona Scuola che il Governo aveva in mente di creare, dobbiamo constatare che i fatti non ci hanno smentito. E’ da un anno e passa che stiamo denunciando le nefaste conseguenze di questa Legge che passa attraverso la fase della mobilita’, con centinaia di ricorsi ancora pendenti, sulle procedure dei concorsi, alle procedure della cosiddetta chiamata diretta. Tutte operazioni che hanno fatto registrare dei fallimenti”.

“In questo quadro a tinte fosche denunciano ancora i sindacati – la politica regionale gioisce e si esalta perche’ vengono assegnati, giustamente per come previsto dalle normative vigenti e non per grazie ricevuta o intercorsa, i posti di sostegno in deroga senza sapere che tutto cio’ e’ sempre avvenuto come dimostrano i provvedimenti adottati negli anni precedenti ed anche in questi mesi ( posti in deroga vengono concessi dall’USR per coprire tutte le esigenze presenti nelle scuole). Vorremmo ricordare alla Giunta regionale ed al consiglio regionale che in calabria la legge regionale sul diritto allo studio e’ stata approvata nel lontano 1985 e mai piu’ rivista. Una Legge che non ha prodotto alcun risultato nel merito e che evidentemente il tempo trascorso la rende del tutto inadeguata ai tempi. Alla Giunta ed al Consiglio regionale vorremmo ricordare che in Calabria, di fatto, non esiste il tempo pieno, perche’ mancano le mense, i trasporti scolatici hanno evidenti mancanze e non aiutano i ragazzi a compiere un percorso scolastico pieno. Basterebbe il solo tempo pieno per poter permettere a tutti i docenti calabresi sparsi per l’Italia di rientrare in regione. Alla Giunta ed al consiglio regionale – scrivono ancora – vorremmo, molto sommessamente dire che forse anziche’ prodursi in attestazioni di solidarieta’ verso tutti i comitati dei docenti che in questi mesi hanno chiesto un aiuto, forse sarebbe piu’ utili affiancare il sindacato nelle richieste al Governo di maggiori risorse sia economiche che umane per la scuola calabrese. Alla Giunta ed al Consiglio Regionale vorremmo chiedere a quando l’avvio di un confronto su un progetto di scuola in Calabria? Forse e’ arrivato il momento del fare e di interessarsi realmente della scuola calabrese, anziche’ gioire ed esaltarsi per il riconoscimento di un diritto sacrosanto, oppure anche i diritti diventano “gentili concessioni” : Il sindacato e’ pronto al confronto e certamente dara’ il suo contributo alla discussione e quindi chiediamo alla Giunta ed al Presidente Oliverio l’apertura di un confronto urgente sulle reali necessita’ della scuola calabrese. La scuola e’ un bene comune attraverso il quale e’ necessario re-instaurare un rapporto di dialogo con tutti i soggetti che rappresentano la scuola e chi ci lavora a partire anche dalle rappresentanze sociali. Nel frattempo – concludono i sindacati – buon anno scolastico”.