‘Ndrangheta: Dna, e’ come holding e forte in traffico droga

commissione
Roma  – “Per la ‘Ndrangheta, deve confermarsi il dato della tendenziale unitarieta’ di tale organizzazione criminale; quindi, dell’esistenza di una sorta “consiglio di amministrazione della holding” che elegge il suo “Presidente”. E’ un dato che giudiziariamente ha trovato plurime conferme in sede cautelare e di merito”. E’ quanto si legge nella annuale relazione della Direzione Nazionale Antimafia presentata oggi a Roma. “Sotto il profilo degli interessi del crimine organizzato calabrese, le indagini hanno evidenziato, per cio’ che riguarda particolarmente le cosche operanti nella citta’ di Reggio Calabria, la particolare capacita’ della ‘ndrangheta cittadina di inserirsi nella gestione delle cd societa’ miste, pubblico/privato, attraverso cui vengono forniti i principali servizi pubblici alla cittadinanza. In particolare, attraverso una serie concatenata di prestanomi, la ‘ndrangheta ha il controllo totale delle quote di spettanza del partner privato e, attraverso la sua capacita’ collusiva ed intimidatoria, riesce a condizionare la parte pubblica”. Per la Dna resta forte il ruolo della ‘Ndrangheta nel traffico “internazionale di stupefacenti, traffico che ha generato, e continua a generare, imponenti flussi di guadagni in favore della criminalita’ organizzata calabrese che reinveste, specie nel settore immobiliare, i proventi di tale attivita’.Traffico consentito anche e soprattutto dal controllo totalizzante del Porto di Gioia Tauro, dove attraverso una penetrante azione collusiva, gli ‘ndranghetisti riescono a godere di ampi, continui, si direbbe inesauribili, appoggi interni”.

‘Ndrangheta: Dna,in Lombardia e Piemonte predomina su Cosa nostra
Roma – Per la Direzione Nazionale Antimafia in Lombardia si “conferma il predominio di organizzazioni criminali di origine calabrese nel territorio a discapito di altre compagini associative, come quella di origine siciliana”. E’ quanto si legge nella annuale relazione della Direzione Nazionale Antimafia presentata oggi a Roma. “La presenza sul territorio lombardo di strutture ‘ndranghetiste e il radicamento nelle struttura sociale e negli assetti economici lombardi da’ ragione della serie innumerevole di episodi di intimidazione, accertati dall’ inizio del 2006, in qualche modo riconducibili al fenomeno mafioso”. Per la Dna “ne e’ emerso un quadro inquietante, costituito da un imponente numero di fatti intimidatori, tutti caratterizzati dall’omerta’ delle vittime, dal fatto che ad essere colpite sono state quasi sempre cose e raramente persone e dalla tendenziale non elevata intensita’ dell’atto intimidatorio”. Nella Relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia vi e’ la stessa situazione in Piemonte dove “le associazioni criminali di origine calabrese sono radicate”.

‘Ndrangheta: Dna, Emilia Romagna “terra di mafia”
Roma  – Particolarmente allarmante la situazione del distretto di Bologna per la Direzione Nazionale Antimafia che, nella relazione annuale presentata oggi a Roma, fa riferimento al “potere criminale di matrice ‘ndranghetista, la cui espansione si e’ appurato andare al di la’ di ogni pessimistica previsione, con coinvolgimenti di apparati politici, economici ed istituzionali”. Per la Dna l’Emilia Romagna e’ stata per anni un “modello di sana amministrazione ed invidiata per l’elevato livello medio di vita dei suoi abitanti, oggi puo’ ben definirsi “Terra di mafia” nel senso pieno della espressione, essendosi verificato quel triste fenomeno di una infiltrazione che ha riguardato, piu’ che il territorio in quanto tale con una occupazione “militare”, i cittadini e le loro menti – conclude la Dna – con un condizionamento, quindi, ancor piu’ grave”.