Cosenza – C’erano anche il figlio e il suocero nella casa nella quale e’ stato trovato, a Trenta (CS), ieri sera, intorno alle 20, il latitante Daniele Lamanna, 41 anni. La polizia e’ arrivata all’individuazione del covo dopo una serie di lunghi pedinamenti ed appostamenti. Lamanna, latitante dal novembre scorso, aveva una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, che pero’ non ha usato, forse per la presenza dei congiunti. Non ha opposto resistenza all’arresto. Lamanna sarebbe, secondo il pentito Adolfo Foggetti, il killer di Luca Bruni, figlio del noto boss cosentino Francesco, detto “Bella Bella”. Sarebbe stato lui a sparargli a bruciapelo, utilizzando due diverse pistole. Oggi alle ore 12, nel corso di una conferenza stampa, a Cosenza, presenti anche i vertici della DDA di Catanzaro, saranno resi noti altri dettagli del suo arresto. “Abbiamo fatto ricerche anche in Toscana, dove pensavamo potesse nascondersi – ha detto il capo della squadra mobile di Cosenza, Giuseppe Zanfini, nel corso della conferenza stampa per l’arresto di Daniele Lamanna – ma poi abbiamo notato, domenica scorsa, che la moglie era uscita di casa con un borsone, insieme al padre, e che avevano fatto strani giri con l’auto. Li abbiamo seguiti per un tratto, per non insospettirli – ha aggiunto Zanfini – ed avevamo capito che Lamanna era in zona. Ieri pomeriggio abbiamo visto che scambiavano piu’ volte l’auto, e allora non abbiamo avuto dubbi – ha detto Zanfini – e dopo l’ultimo scambio ci hanno condotto da Lamanna. Pensate che portavano le auto dal meccanico ogni settimana, per far controllare che non ci fossero a bordo delle microspie”. . Il questore Luigi Liguor, ha sottolineato lo spessore criminale dell’arrestato. “Si tratta – ha detto – di un soggetto di ampio respiro criminale, e l’attivita’ di ricerca dei latitanti premia molto chi opera in polizia”.