Cosenza – “Avevo perfino pensato di travestirmi da frate, per non farmi prendere”. Lo ha detto ai poliziotti Daniele Lamanna, arrestato ieri sera a Trenta (CS). Gli agenti gli avevano detto, in tono scherzoso, che con la barba lunga era stato davvero difficile riconoscerlo. Il particolare e’ emerso nel corso della conferenza stampa che si e’ tenuta stamattina nella questura di Cosenza, presente il capo della squadra mobile, Guseppe Zanfini, il questore, Luigi Liguori, e il magistrato della DDA di Catanzaro Pierpaolo Bruni, che non ha pero’ rilasciato alcuna dichiarazione, rimanendo in disparte. Lamanna e’ stato trovato in un appartamento di proprieta’ del suocero, ed era proprio insieme al suocero e al figlioletto di 9 anni, al momento dell’irruzione della polizia. Aveva una pistola calibro 7,65, con il colpo in canna. “Piu’ che da noi – ha detto Zanfini – credo che la tenesse carica per difendersi dai membri del suo o di un altro gruppo criminale”.