Catanzaro – Ci sono le dichiarazioni di uno dei killer, oggi collaboratore di giustizia, dietro la svolta nelle indagini sull’omicidio di Fortunato Patania, boss di Stefanaconi (Vv), avvenuto nel settembre 2011. Lo ha rivelato ai giornalisti il procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo. Il nuovo collaboratore e’ il vibonese Raffaele Moscato, 29 anni, arrestato pochi giorni fa con l’accusa di essere uno degli esecutori materiali del delitto. “Possiamo contare sulle dichiarazioni di un nuovo collaboratore di giustizia che ha svolto un ruolo importantissimo nel delitto del boss Fortunato Patania e che sta offrendo un contributo che integra e precisa molti aspetti” ha detto il procuratore nel corso della conferenza stampa che si e’ svolta a Catanzaro per gli arresti relativi all’omicidio avvenuto in provincia di Vibo Valentia a settembre 2011.
“Le sue dichiarazioni – ha aggiunto il capo della Dda – dimostrano anche l’importanza di quel delitto, aprendo uno squarcio che permette di vedere meglio la situazione della ‘ndrangheta nel Vibonese”. In particolare, Lombardo ha precisato che il collaboratore di giustizia, che e’ stato gia’ sentito diverse volte, “ha raccontato che la faida in atto tra Piscopisani e i Patania coinvolge anche altri soggetti, compresa una terza persona che risulta irreperibile (Salvatore Tripodi, ndr) e che non era a priori individuabile perche’ appartiene ad un’altra ‘ndrina”. La ricostruzione fornita dal nuovo collaboratore, ha precisato Lombardo, evidenzia che “nella faida sono coinvolte anche altre ‘ndrine del Vibonese. C’e’ infatti il tentativo di stabilire nuovi equilibri di ‘ndrangheta, con la guerra che parte dalla zona marina del Vibonese per estendersi alla zona montana e interna”. Moscato, secondo quanto reso noto dal procuratore, ha anche confermato il fatto, ricostruito nella precedente ordinanza, che dopo il delitto i killer fecero la doccia con la Coca Cola; “l’obiettivo – ha concluso – era quello di lavare via la polvere da sparo, considerato il suo contenuto acido”. Moscato e’ originario di Piscopio ed e’ residente a Vibo Marina, ma dallo scorso anno trasferitosi in provincia di Bologna agli arresti domiciliari. L’uomo era stato a Arrestato il 6 marzo scorso nell’ambito dell’operazione “San Michele” con l’accusa di essere stato uno dei killer dell’omicidio. Raffaele Moscato subito dopo il delitto si sarebbe fatto la doccia con la Coca Cola e si sarebbe urinato sulle braccia nella convinzione che la bevanda e l’urina contenessero delle sostanze acide capaci di eliminare le tracce della polvere da sparo. Raffaele Moscato era scampato all’agguato in cui il 22 marzo 2012 a Vibo Marina, alcuni killer stranieri al soldo dei Patania uccisero Francesco Scrugli, ritenuto l’altro esecutore dell’omicidio di Fortunato Patania. Insieme a Moscato, nell’agguato rimase ferito anche Rosario Battaglia, 30 anni, ritenuto con Moscato uno degli organizzatori dell’omicidio Patania ed arrestato pure lui il 6 marzo scorso nell’operazione “San Michele”. Le accuse formulate a suo carico avrebbero convinto Raffaele Moscato a “saltare il fosso”, decidendo di collaborare con la giustizia.