Intimidazioni: incendiata auto sindaco nel Catanzarese

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Catanzaro – L’autovettura del sindaco di Zagarise, Domenico Gallelli, e’ stata incendiata la scorsa notte. I malviventi hanno agito intorno alle 3, appiccando le fiamme alla Ford Fiesta parcheggiata sotto l’abitazione del primo cittadino. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, ma l’autovettura e’ andata distrutta. Gallelli e’ stato eletto a maggio 2014 alla guida di una lista civica vicina al centrosinistra. Il sindaco e’ stato sentito dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, che conducono le indagini, ma non ha saputo fornire elementi sul possibile movente.

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“Tante volte fa paura che si possa ristabilire un clima di normalita’ e di diritto in questo comune”. Lo ha detto il sindaco di Zagarise, Domenico Gallelli, dopo l’intimidazione subita la scorsa notte, quando ignoti hanno bruciato la sua autovettura parcheggiata sotto casa. Gallelli, esponente del Partito democratico ma eletto alla guida di una lista civica, ha aggiunto: “Non mi spiego quello che e’ successo. Non voglio collegare questo evento ne’ alla criminalita’ organizzata, eventualmente e’ microcriminalita’ – ha dichiarato – magari qualche concittadino che si aspettava qualcosa dall’amministrazione e poi non gli e’ stata data”. Il sindaco si e’ detto preoccupato per quanto accaduto: “Sicuramente e’ un gesto forte e grave per questa comunita’ che negli ultimi due anni ha registrato due omicidi. Nei mesi scorsi abbiamo avuto l’incendio di due escavatori della ditta che sta effettuando i lavori di metanodotto, e questo e’ il terzo gesto intimidatorio. Forse si e’ voluto attaccare il sindaco per mandare un segnale, questo si verifichera’. Gli inquirenti stanno lavorando senza sosta sin dalla scorsa notte e per questo voglio ringraziare la tempestivita’ con la quale sono intervenuti il comandante di Stazione e quello della Compagnia, oltre ai Vigili del fuoco”. Gallelli ha ribadito anche l’impegno delle istituzioni: “Rispetto al gesto che loro hanno voluto dare, lo Stato si e’ unito intorno ai suoi rappresentanti. E’ necessario che gli amministratori della Presila, dove questi gesti non erano conosciuti, possano compattarsi. Il fatto che le forze dell’ordine abbiano risposto subito, la telefonata del presidente Oliverio e degli altri rappresentanti istituzionali, a partire dai sindaci, mi fanno sentire non solo nella battaglia quotidiana di amministrare la cosa pubblica. Non vogliamo essere eroi o strafare – ha detto – ma garantire la normalita’”. Rispetto al clima che ha fatto seguito all’intimidazione ha affermato: “La cosa che mi colpisce e mi ha turbato di piu’ e’ quella di sentirsi violato nella propria intimita’. Uscire di casa e vedere la macchina in fiamme fa un certo effetto, ma chi fa certe cose deve capire che i sindaci non saranno mai soli. Continueremo tutto quello che abbiamo avviato in questi nove mesi – ha concluso il primo cittadino – cominciando a dare alcune risposte anche in termini occupazionali e di appalti”.