Lavoro: dipendenti Ardis, “pronti ad azioni eclatanti”

ardis12-05
Catanzaro – “Sappiamo che stiamo per ritrovarci, da un giorno all’altro, senza futuro. Siamo pronti ad azioni eclatanti”. Cosi’ i quindici dipendenti dell’azienda per il diritto allo studio universitario, Ardis, che stamattina, nella sede della Cgil regionale, in una conferenza stampa organizzata dai segretari di Funzione pubblica Calabria di Cgil e Cisl, Alfredo Iorno e Antonio Bevacqua, hanno esposto le loro preoccupazioni, pieni di apprensione. C’e’ una scadenza, il 30 luglio prossimo, data in cui cessera’ l’attivita’ del commissario liquidatore, e poi davanti c’e’ il nulla per il domani di questi dipendenti, che tuttavia erano stati assunti a tempo indeterminato.
“La convenzione – a parlare e’ il segretario Fp Cgil Calabria Alfredo Iorno – firmata il 14 settembre del 2014, tra Regione ed Universita’, conferisce tutte le funzioni e le competenze all’universita’ ma non dice una parola sul destino dei lavoratori, che a quanto pare per l’universita’ sarebbero “inutili”. Abbiamo avuto diversi incontri col prefetto, ma registriamo sostanzialmente una situazione di stallo, nessuno da’ risposte, quindi e’ chiaro che i dipendenti, senza una presa di responsabilita’ da parte dell’universita’, da agosto saranno disoccupati. Sollecitiamo Regione e Universita’, con una ulteriore richiesta di confronto, e facciamo la proposta precisa alla Regione Calabria di ritirare questa convenzione e di ripristinare la situazione precedente alla legge del 2007″.
C’e’ dunque la volonta’ univoca delle sigle sindacali, aggiunge Antonio Bevacqua della Cisl Fp, “di stigmatizzare il modo di agire dell’Universita’ Magna Grecia. Nei primi anni ’90, facendo una veloce cronistoria, con l’abolizione dell’Isef, questo personale sarebbe dovuto passare alla facolta’ di Scienze Motorie, e transito’ invece in forze all’Edis, l’ente del diritto allo studio universitario, prima che questo divenisse regionale. Con la legge regionale del 2007, le funzioni sono state trasferite all’universita’, e il personale no. Perche’ non trovare per questi dipendenti una soluzione come quella, per esempio, adottata dall’Ardis di Reggio Calabria, che ha visto un’equa suddivisione del personale al 50 per cento all’universita’ e l’altro 50 per cento alla Regione?”.
La verita’, fanno ancora eco i lavoratori “e’ che l’universita’ Magna Greacia di Catanzaro sostiene di non avere bisogno di noi perche’ fa svolgere le funzioni di diritto alla studio alla fondazione Magna Graecia. Ma noi siamo dipendenti pubblici a tutti gli effetti. Gia’ dalle legge del 2007, non e’ piu’ chiaro il ruolo del personale dell’Ardis, dalla convenzione di settembre scorso e’ stato escluso l’intervento finanziario dell’universita’, e da qualche mese la regione ha nominato un commissario liquidatore. Molti di noi hanno famiglie monoreddito, siamo in stato di allarme. Saremo – concludono – altri nuovi quindici disoccupati calabresi, dopo avere lavorato sempre con competenza nel Diritto allo studio, perche’ Universita’ e Regione non decidono? A giorni metteremo in atto una mobilitazione”.