‘Ndrangheta: operazione “Doomsday”, colpo a clan “Rango-zingari”

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Cosenza – Associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi. Queste le accuse formulate a vario titolo a carico delle 13 persone (un fermo era stato eseguito ieri ed una persona e’ irreperibile) fermate stamane dai carabinieri del Reparto Operativo del Comando provinciale di Cosenza nei confronti di presunti elementi della criminalita’ organizzata cosentina e in particolare, della cosca di ‘ndrangheta dei “Rango-zingari”.

I provvedimenti sono stati emessi sulla scorta delle indagini coordinate dalla Procura antimafia di Catanzaro e avrebbero consentito di delineare gli assetti del clan e l’attivita’ della coscache aveva un’ampia disponibilita’ di armi a conferma del ruolo egemone esercitato sul territorio in cui opera tanto ida gestire in regime di assoluto monopolio il traffico di sostanze stupefacenti nell’area del cosentino. Oltre ai 13 fermati, risultano indagate altre 5 persone, gia’ detenute. Tra i fermati figurano un imprenditore edile assunto al ruolo di referente della cosca ed alcuni pregiudicati gia’ tratti in arresto poiche’ ritenuti responsabili degli atti intimidatori effettuati contro gli amministratori comunali di Marano Marchesato (CS). Da intercettazioni ambientali, i militari hanno anche appreso che alcuni elementi del clan stavano per effettuare un attentato ai danni di una caserma dei Carabinieri di Cosenza. I particolari dell’operazione, denominata “Doomsday” (giorno del giudizio) sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa . E’ stato Antonio Intrieri, 52 anni, a pronunciare una frase in cui si ipotizzava un attentato ai danni di una caserma dell’Arma. Minaccia che gli inquirenti non sottovalutano.

Intrieri e’ stato fermato ieri sera, perche’, anche se sorvegliato speciale e con obbligo di soggiorno a Rende, era in giro a Cosenza su un’auto sottoposta a sequestro e insieme ad un pregiudicato. L’uomo, le cui tre figlie sono legate sentimentalmente a membri della cosca dei Rango-zingari, sarebbe, insieme ai fratelli Cosimo e Leonardo Bevilacqua, reggenti della cosca dopo gli arresti dei mesi scorsi, tra le figure di vertice del gruppo criminale, nonche’ la persona che raccoglieva il pizzo tra gli imprenditori edili dell’hinterland cosentino. I fermati sono Leonardo Bevilacqua, 34 anni, Cosimo Bevilacqua, 50 anni, Danilo Bevilacqua, 24 anni, Simone Santoro, 34 anni, Domenico Mignolo, 28 anni, Francesco Vivacqua, 29 anni, Alberto Ruffolo, 26 anni, Francesco Ciancio, 24 anni, Gianluca Cinelli, 29 anni, Gianluca Barone, 42 anni, e Mario Mignolo, 25 anni. Una tredicesima persona e’ al momento ricercata.