Catanzaro – Siamo davanti ad un “nuovo romanzo criminale” i cui protagonisti stanno creando un “danno economico” e “si fanno beffa delle passioni di quanti seguono la propria squadra del cuore e ledono gli investimenti di denaro e speranze che impegnano le famiglie dei ragazzi che si affacciano al mondo del calcio”. A scriverlo e’ il sostituto procuratore Elio Romano, titolare delle indagini sul calcio scommesse che hanno coinvolto diversi club tra Lega Pro e Serie D. Nel provvedimento di fermo il magistrato scrive che le scommesse sono “la patologica conseguenza del tramonto della vecchia innocente schedina. Urge evidentemente una riforma radicale della normativa che regolamenta tali tipologie di scommesse che hanno finito per inquinare il mondo sportivo ad esse collegato”. Secondo Elio Romano, dunque, si tratta di “un mondo malato, quello del calcio, gestito dagli indagati, dove la fragilita’ di giocatori, sedotti dal mito del guadagno rapido e facile, ovvero dalla prospettiva di ingaggi con altre squadre, si intreccia con la spietatezza di scaltri dirigenti sportivi e con la criminalita’ organizzata, passando attraverso l’indifferenza delle societa’ calcistiche. Il dato piu’ raccapricciante che emerge e’ quello consistente nell’amara quanto palese constatazione di cosa sia diventato lo sport calcistico gestito dagli indagati, in cui emergono palesemente le condotte di tali direttori sportivi, presidenti e manager calcistici che ormai concepiscono la gestione delle proprie societa’ o di quelle da acquisire di volta in volta, esclusivamente come una “fonte di reddito” derivante dalle scommesse che essi stessi piazzano e fanno piazzare sulle partite che sono stati in grado di truccare”.