Sassari – “Ho ricevuto un avviso di garanzia rispetto all’inchiesta su illecito sportivo ma sul piano personale non ho assolutamente nulla da temere perche’ nulla ho fatto”. Lo ha reso noto Domenico Capitani, presidente della Sassari Torres, una delle societa’ calcistiche coinvolta dall’inchiesta ‘Dirty soccer” della Dda di Catanzaro. Capitani si dice “convinto dell’integrita’ del nostro ex tecnico, Massimo Costantino (per un paio di mesi allenatore nella stagione che si sta concludendo, arrestato stamane, ndr), sul quale metto la mano sul fuoco”. Tra gli arrestati stamane c’e’ anche l’ex direttore sportivo dei rossoblu, Enzo Nucifora. “Confido che la sua situazione venga chiarita al piu’ presto – spiega il presidente – e non ho motivi di pensare che possa in alcun modo aver determinato i risultati delle tre partite gia’ oggetto di indagini della Procura federale e per le quali la Torres era stata gia’ ascoltata a tempo debito”. Le indagini riguardano la gara vinta in casa 4-0 con la Pro Patria, la sconfitta per 3-0 contro il Monza e di una gara di Coppa Italia contro il Pisa per la quale lo staff tecnico aveva deciso, per motivi legati alla distanza del ritiro, di far giocare molti ragazzi della Berretti arrivati dalla Sardegna. “In quest’ultima occasione – spiega ancora Capitani – tutti sapevano di questa circostanza e d’altronde era gia’ successo l’anno prima, contro il Frosinone, quando perdemmo 5-1 con la squadra di ragazzi. E in estate, ancora in Coppa Italia, abbiamo affrontato e vinto con l’Aversa Normanna in versione Juniores. Una scelta, quella di far giocare i giovani, legata spesso alle distanze e all’esborso di spese rappresentate per noi dalla Coppa. I risultati spesso sono scontati ma, forse, certe gare non e’ nemmeno il caso di quotarle”, commenta il presidente. “Ribadisco – conclude – che non c’e’ alcuna preoccupazione da parte mia legata a comportamenti illeciti dei tesserati della Sef Torres e auspico che tutto venga chiarito nelle sedi opportune”.