Calcioscommesse: intercettati, “quella p… di guardialinee”

Scheda-Soccer1-20-05
Catanzaro – Non sempre i risultati delle partite “combinate” dagli organizzatori del sistema di calcioscommesse scoperto dalla Dda di Catanzaro andavano secondo i piani. Accadde, per esempio, il 2 novembre 2014. Il Neapolis, squadra del presidente Mario Moxedano, uno dei protagonisti del sistema, perde per una rete a zero sul campo del Due Torri. Per telefono, il patron chiede spiegazioni al ds Antonio Ciccarone. Tra i due avvengono diversi colloqui telefonici. Nel mirino finisce una guardialinee donna, accusata di essere eccessivamente attenta ad un calcitore, richiamando frequentemente l’attenzione dell’arbitro sul suo comportamento. Al presidente Ciccarone riferisce delle difficolta’ tecniche dovute all’eccessivo agonismo degli avversari, ma anche e soprattutto dell’inferorita’ numerica dei suoi giocatori in seguito a un’espulsione: “Preside’, ma non e’ che abbiamo giocato.. Cioe’… Abbiamo trovato una squadra contro agguerrita, in tutti i sensi preside’. Addirittura, a fine primo tempo, Raffaele si stva facendo cacciare fuori perche’ e’ stato provocato da uno e poi io non me ne ero nemmeno accorto, se n’e’ accorto il ragazzo c’era una guardialinee donna che chiamava sempre la panchina: attenti al 10… Attenti al 10 … che stava chiamando l’arbitro”. L’allenatore, per evitare l’espulsione, sostituisce il giocatore. Ciccarone riferisce al presidente l’accaduto e dice di aver chiesto all’allenatore le ragioni della sotituzione: “…gli ho detto perche’ l’hai sostituito perche’ giustamente si era innervosito e c’era una guardialinee, una puttana.. la’ terra… che richiamava l’attenzione che lo vedeva nervoso e Bruno ha pensato: “che vedo vare, lo devo far cacciare fuori a questo? E a 10 minuti dalla fine ha pensato che era meglio levarlo di mezzo per non farlo cacciare fuori”.