Cosenza – “Emerge un panorama criminale particolarmente complesso, e l’indagine evidenzia la tracotanza di questa cosca”. Lo ha detto stamattina Vincenzo Lombardo, procuratore capo della Dda di Catanzaro, che ha raccontato come la cosca imponesse ai dipendenti di un supermercato di firmare una busta paga di 1000 euro, per averne pero’ solo la meta’. E di come si imponessero ai villaggi turisici le ditte per fare i lavori. Lombardo ha chiarito anche che “gli Stummo e i Valente insieme elessero l’amministrazione comunale di Scalea, ma poi andarono in contrasto e gli Stummo schiaffeggiarono Pietro Valente per affermare la loro superiorita’ e per mandare un messaggio alla cosca Muto, ma sbagliarono perche’ questi ando’ in esilio, trovo’ appoggi nel salernitano e alla fine la cosca Muto impose che a governare a Scalea fossero i Valente. “Ringrazio il capitano dei carabinieri Vincenzo Falce per aver iniziato, con pochi mezzi, le indagini a Scalea, su queste cosche note dagli anni ’80”, ha aggiunto il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto. Sulla scarsita’ dei mezzi e degli uomini della procura di Catanzaro si e’ soffermato a lungo, stamattina, anche l’altro aggiunto, Giovanni Bombardieri.