‘Ndrangheta: latitante percepiva fondi, sequestro beni clan Crea

Questura-Reggio-21-05

Reggio Calabria – Era latitante dal 2006, ma percepiva fondi pubblici come imprenditore agricolo dal’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura. Si tratta di Giuseppe Crea, 37 anni, ritenuto elemento dell’amonimo clan della ‘ndrangheta. I contributi comunitari ricevuti, relativi al Piano di Sviluppo Rurale, ammonterebbero a oltre 180 mila euro. Lo ha accertato la Polizia di Stato che ha contestato un reato analogo al padre, Teodoro Crea, alla madre Clementina Burzi’ e alla sorella Marinella, per contributi pari a quasi 50 mila euro. Gli inquirenti hanno eseguito stamane un’operazione contro i principali esponenti della cosca, operante nella piana di Gioia Tauro. E’ stata, infatti, data esecuzione a 6 provvedimenti di sequestro beni emessi dalla magistratura su richiesta del Questore di Reggio Calabria. L’attivita’, secondo quanto comunicato, rappresenta la naturale evoluzione dell’ operazione “Deus”, a conclusione delle quali, il 4 giugnod ellos corso anno e’ stata data esecuzione a un’ordinanza, emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, con la quale sono state disposte, nei confronti di 16 persone, le misure della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari per associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni e truffe alla comunita’ europea. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo, oltre a Teodoro Crea, 76 anni, capo storico della famiglia, e buona parte del suo nucleo familiare, altri esponenti di spicco della ‘ndrina, come Antonio Crea, detto “u Malandrinu”, e Domenico Crea, 61 anni detto “Scarpa Lucida”, legati da vincoli di parentela con il capo della consorteria criminale e tre ex amministratori pubblici del Comune di Rizziconi. L’attivita’ investigativa ha evidenziato l’assoluta egemonia della cosca Crea, esplicata sul territorio come una vera e propria “signoria”, sia nell’esercizio delle tradizionali attivita’ criminali che nel totale condizionamento della vita pubblica, tanto da determinare, nel 2011, lo scioglimento del consiglio comunale di Rizziconi.