Estorsioni: R. Calabria, colpo a rom rione Ciccarello, 9 arresti

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Reggio Calabria – Nove uomini, tutti appartenenti alla comunita’ rom stanziata nel quartiere di Ciccarello, nella zona sud di Reggio Calabria, sono stati arrestati stamani dalla Polizia di Stato, che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a loro carico dal giudice per le indagini preliminari, con l’accusa a vario titolo di numerosi episodi di furto di autovetture, ricettazione e tentate estorsioni. E’ il sistema del cosiddetto “cavallo di ritorno”, che ha dato il nome, in francese, all’operazione “cheval de retour”, eseguita dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria.

In carcere sono finiti: Cosimo Berlingieri, di 31 anni, Domenico Berlingieri di 36 anni, Gianluca Berlingieri di 30 anni, Alessandro Bevilacqua di 32 anni, Andrea Bevilacqua di 26 anni, Massimo Bevilacqua di 32 anni, Patrizio Bevilacqua di 29 anni, Francesco Morelli di 52 anni e Vittorio Morelli di 26 anni. Le indagini sono durate oltre un anno e hanno fatto piena luce sul sistema, ormai collaudato secondo uno schema seriale, con cui alcuni degli indagati, presentandosi al telefono come “gli zingari di Ciccarello” si mettevano in contatto con le vittime dei furti per proporre un appuntamento in zone del quartiere da loro controllato, dove avveniva poi la richiesta di danaro e l’indicazione del posto dove era stata nascosta l’auto rubata, con l’avvertenza di non denunciare la richiesta estensiva alle autorita’. Anche se pagavano da 400 euro in su’ per vedersi restituire l’automobile, le vittime non denunciavano nulla, ed anzi camuffavano l’estorsione come un “rinvenimento casuale” della loro utilitaria. Piazzando microspie in due delle cabine telefoniche pubbliche utilizzate per contattare le vittime, i poliziotti hanno ricostruito le varie fasi delle telefonate estorsive. Una persona cui era stata rubata l’automobile, e che ha negato davanti agli investigatori perfino il furto, e’ stata denunciata per favoreggiamento. Le indagini, infatti, ha lamentato il procuratore capo Federico Cafiero De Raho, nono sono state affatto aiutate dalla collaborazione completa delle vittime, tranne in un caso.