Roma – Sono diciassette i candidati alle prossime regionali che, secondo la commissione Antimafia, non hanno i requisiti previsti dal codice di autoregolamentazione approvato dai partiti. Quattro si presentano in Puglia (i loro sono stati anticipati gia’ martedi’), gli altri tredici in Campania. Tra questi ultimi c’e’ il candidato governatore Vincenzo De Luca.
I tredici candidati della Campania compresi nella lista sono: Antonio Ambrosio (Forza Italia), Luciano Passariello (Fratelli d’Italia), Sergio Nappi (Caldoro presidente), Vincenzo De Luca (Pd), Fernando Errico (Ncd-Campania popolare), Alessandrina Lonardo (Forza Italia, moglie dell’ex ministro Clemente Mastella), Francesco Plaitano (Popolari per l’Italia), Antonio Scalzone (Popolare per l’Italia), Raffaele Viscardi (Popolari per l’Italia), Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica), Biagio Iacolare (Udc), Carmela Grimaldi (Campania in rete) e Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d’Italia-An).
I quattro candidati della Puglia, come noto, sono Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisamo (Movimento per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Lista Oltre con Fitto).
Impresentabili: i nomi e reati contestati in lista Antimafia
E’ quello di Vincenzo De Luca il nome piu’ noto tra i 17 candidati alle Regionali indicati dalla Commissione antimafia perche’ non rispondenti ai requisiti fissati dal Codice etico di autoregolamentazione che tutti i partiti si erano impegnati a rispettare. “Dagli atti trasmessi dal procuratore di Salerno”, scrive la Commissione a proposito dell’ex sindaco di Salerno, risulta che “pende un giudizio a suo carico per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con ‘condotta in corso’ (e altri delitti, quali abuso d’ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere). La prossima udienza e’ fissata per il 23 giugno 2015. La procura di Salerno ha comunicato, con nota del 25 maggio 2015, che l’imputato de Luca ‘ha rinunciato alla prescrizione relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso'”.
I 17 candidati cosiddetti impresentabili rientrano secondo la Commissione antimafia in cinque categorie: “casi di giudizio pendente in primo grado per reati rientranti nel codice di autoregolamentazione”; “casi di prescrizione per reati rientranti nel codice con giudizio definitivo”; “casi di prescrizione per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente”; “casi di assoluzione per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente” e “casi di condanna per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente”.
Per Antonio Ambrosio (Forza Italia) “nel procedimento per il delitto di tentata concussione, commesso in data 1 maggio 2010 a San Giuseppe Vesuviano, e’ stato disposto il giudizio e l’udienza e’ fissata per l’1 luglio 2015”. Ambrosio era stato gia’ condannato con sentenza di patteggiamento definitiva nel ’99 per concussione, “reato poi dichiarato estinto ai sensi del’articolo 445 cpp”. Luciano Passariello (Fratelli d’Italia) e’ stato rinviato a giudizio dalla Procura di Nola con l’accusa di “impiego di denaro, beni o utilita’ di provenienza illecita, aggravato da abuso dei poteri inerenti a una pubblica funzione. Il Gip del Tribunale di Nola – dice la Commissione antimafia – l’8 marzo 2011 ha dichiarato la propria incompetenza territoriale e ha trasmesso gli atti alla Procura di Roma” dove Passariello e’ stato rinviato a giudizio (udienza 18 giugno 2015). Sergio Nappi (Caldoro presidente) “e’ stato rinviato a giudizio per tentata concussione quale sindaco del comune di Monteforte Irpino. La prossima udienza del processo, davanti al Tribunale di Avellino avra’ luogo il 18 novembre 2015”.
A carico di Fernando Errico (Ncd Campania popolare) risulta un procedimento della Procura di Napoli per concussione, “pendente in fase di giudizio con udienza di rinvio il 3 giugno 2015”; “presso il Tribunale di Benevento, risulta a suo carico un procedimento per il delitto di concussione continuata”. Il procedimento e’ in fase dibattimentale e l’udienza e’ fissata per il 15 settembre.
Alessandrina Lonardo (Forza Italia), moglie dell’ex ministro Clemente Mastella, ha un “procedimento della procura di Napoli, per il delitto di concussione, pendente in fase di giudizio, con udienza di rinvio fissata per il 3 giugno 2015. Nel certificato dei carichi pendenti – sottolinea la Commissione antimafia nell’elenco diffuso oggi – viene indicata la concussione tentata e non consumata”.
Francesco Plaitano (Popolari per l’Italia) risulta imputato a Salerno per il reato di “ruolo direttivo in associazione mafiosa. La prossima udienza e’ fissata per il 2 luglio 2015”. Presso il Tribunale di Napoli “risulta a suo carico il procedimento concluso, in data 26 settembre 2013 con sentenza di primo grado con cui e’ stato condannato alla pena di 4 anni di reclusione per il reato di estorsione. Pende appello”.
Per Antonio Scalzone (Popolari per l’Italia) e’ stato disposto il giudizio “per il delitto di associazione mafiosa – si afferma ancora nel documento distribuito dalla Commissione antimafia -, commesso a Castel Volturno in epoca anteriore e prossima al 31 dicembre 2008. La prossima udienza dibattimentale, innanzi al Tribunale di Santa Maria Capuavetere e’ prevista per il 9 novembre 2015”. Nei confronti di Raffaele Viscardi (Popolari per l’Italia) e’ stato disposto il giudizio “per vari reati, tra cui l’abuso di ufficio e quello di corruzione. L’udienza dibattimentale e’ fissata per il 15 luglio 2015”.
Domenico Elefante (Centro democratico – Scelta civica) e’ stato condannato in primo e secondo grado “per il delitto di concussione, commesso nel ’96, a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Il 10 aprile 2014, la Corte di Cassazione ha dichiarato la prescrizione del reato”.
Biagio Iacolare (Udc) e’ stato indagato per trasferimento fraudolento di valori e di intestazione fittizia ma “il 9 ottobre 2014 e’ stata emessa sentenza con cui si dichiarava la prescrizione del reato. Contro tale sentenza pende il ricorso per Cassazione”. A carico di Carmela Grimaldi (Campania in rete) pende, afferma ancora la Commissione antimafia, “un procedimento penale per concorso esterno in associazione mafiosa e partecipazione ad associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, commessi nel gennaio 2004. Con sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore del 7 novembre 2013 e’ stata assolta. Pende appello proposto dalla Procura generale della Corte d’Appello di Salerno”.
Alberico Gambino (Meloni Fratelli d’Italia An) “e’ stato condannato dal Tribunale di Nocera Inferiore il 12 marzo 2013 per il delitto di concussione e per quello di cui all’articolo 610 cp alla pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione. Pende appello”. Nell’elenco figurano anche i nomi di Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisano (Movimento politico per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Oltre con Fitto) tutti candidati in Puglia. La loro posizione era stata gia’ segnalata dalla commissione martedi’ scorso.
Impresentabili: Bindi, grazie a Dna e alle Procure
“Grazie alla Direzione nazionale antimafia per la collaborazione e alle varie Procure che in pochi giorni ci hanno risposto. Abbiamo raggiunto un risultato che puo’ fare chiarezza”. Lo ha detto la presidente della commissione Antimafia, Rosi Bindi, presentando alla stampa la lista dei 17 candidati alle regionali con condanne o inquisiti. “Questa campagna elettorale e’ stata incentrata piu’ sulla qualita’ delle candidature che sui programmi. Si e’ parlato poco di sanita’ e di infrastrutture e piu’ di legge Severino, in particolare in regioni dove la presenza del potere mafioso e’ piu’ stringente”, ha aggiunto.
Impresentabili: Antimafia, tutto condiviso. No iniziative Bindi
“Si ribadisce che l’Ufficio di presidenza, allargato ai capigruppo, ha sempre condiviso tutte le procedure nelle diverse fasi del percorso di verifica, dando pieno mandato alla presidente di concludere il lavoro. Nessuna iniziativa e’ stata presa in modo autonomo dalla presidente Bindi”. E’ quanto si legge nella nota diffusa dalla commissione Antimafia in cui si fa osservare che “nelle comunicazioni rese dalla presidente Bindi alla commissione Antimafia, distribuite anche alla stampa, sono puntualmente ricordati: i compiti che la legge istitutiva assegna alla Commissione per indagare sul rapporto tra mafia e politica; tutti i profili di legittimita’ e la metodologia seguita per la verifica sulle candidature prevista da un codice, approvato all’unanimita’ dalla Commissione e pubblicamente discusso dalla Camera e dal Senato”.
Impresentabili: SocialSider, vicenda spacca Pd, decolla twitter
A 48 ore dall’apertura delle urne, nel giorno della rivelazione dei 17 nomi dei candidati “sconsigliati” dalla commissione Antimafia guidata da Rosy Bindi ma, – paradosso della politica – “eleggibili”, il tema dell’impresentabilita’ e’ l’assoluto protagonista nel dibattito politico. Dall’incrocio di news e Twitter della piattaforma di SocialSider emerge un quadro infuocato che avra’ certamente un impatto sul voto. Ernesto Carbone, deputato del Pd e Andrea Marcucci, senatore democratico, hanno duramente criticato Rosy Bindi per la sua iniziativa. E il dibattito su Twitter nel pomeriggio e’ decollato rimbalzando sui media tradizionali finendo per essere la prima notizia dei quotidiani online.
Nella classifica delle parole di Twitter che nelle ultime 24 ore hanno alimentato il dibattito social, sottolinea il report di SocialSider, figurano, al primo posto “impresentabili”, al secondo “luca”, dal cognome del candidato De Luca, al terzo “Lista” e al quarto “Antimafia”. Il volume dei Tweet e’ aumentato in maniera esponenziale – triplicato nel pomeriggio di oggi rispetto alla mattinata – e cosi’ pure il lancio di news sui media. Forte il coinvolgimento dei politici con i loro account, ma anche dei semplici cittadini che commentano sui social e su Twitter in particolare. La domanda e’: quale sara’ l’impatto sulle urne di questa polemica? Influira’ sull’affluenza? Danneggera’ il Pd e Forza Italia nelle cui liste ci sono gli “impresentabili”? Dara’ un vantaggio al Movimento 5Stelle? Mancano 48 ore e l’effetto “rivelazione” potrebbe affievolirsi? Gli elettori daranno credito alla Bindi o ai suoi avversari interni nel Pd? Il riferimento chiaro, nella giornata di oggi, va alla diffusione della lista dei 17 impresentabili annunciati dalla presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi e alle reazioni provenienti soprattutto dal centro-sinistra in merito alla presenza del nome di Vincenzo De Luca, candidato PD in Campania. Tra i tweet che hanno scatenato la polemica e alimentato il dibattito all’interno del Pd e all’esterno sui social figura, al primo posto, quello del deputato del Partito Democratico Ernesto Carbone che critica pesantemente Rosy Bindi e ottiene 84 retweet e 46 preferiti ” Bindi sta violando la Costituzione, allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica” Al secondo posto invece, con 42 retweet e 24 preferiti, si posiziona il tweet di Stefano Fassina che difende il lavoro di Rosy Bindi e attacca i “renziani” del PD. E’ uno scontro violento che dal partito passa ai social e dai social finisce per impattare sull’opinione pubblica. Avra’ tra 48 ore anche un effetto sul voto? “La Com Antimafia fa il suo lavoro. Dal Pd inaccettabili insulti alla Pres @rosy_bindi Si inventano motivi ignobili x coprire la realta’” Al terzo posto, Andrea Marcucci, deputato renziano del PD: ottiene 36 retweet e 18 aggiunte ai preferiti con un tweet che difende l’operato del Governo e attacca Bindi: “Contro gli impresentabili servono buone leggi, quelle che sta facendo governo Renzi. Imbarazzante e inutile lo show di Rosi Bindi”.