Amore Criminale: lunedì su Rai Tre il caso Forte

Pagliuso-30-05-02
Lamezia Terme – Lunedì sera, su rai Tre alle ore 21, andrà in onda, nell’ambito del programma “Amore Criminale”, la storia giudiziaria dell’omicidio di Tiziana Olivieri, uccisa il 19 aprile del 2012, dal suo convivente, Ivan Forte, di origine calabrese. Tra i protagonisti della trasmissione l’Avvocato Francesco Pagliuso, che è l’attuale difensore di Forte. Si tratta di un avvocato molto in vista in Calabria: ha affrontato casi delicati di omicidio e di mafia, ha scritto libri su materie giuridiche. Forte è stato condannato, in primo grado, a 20 anni di reclusione per aver strangolato la compagna ed aver poi appiccato fuoco alla casa in cui la famiglia viveva, mettendo in salvo il figlio. La condanna emessa dal gup Angela Baraldi è basata su questo calcolo: 24 anni di reclusione per l’omicidio volontario, 6 anni per il tentativo di distruggere il cadavere appiccando dopo l’assassinio un incendio nell’appartamento di Fontana di Rubiera, ma questi 30 anni sono diventati 20 per l’applicazione del rito abbreviato, che prevede lo sconto di pena di un terzo, e la negazione dell’aggravante dei futili motivi richiesta dal pm Valentina Salvi. L’avvocato Pagliuso ha già fatto ricorso in Cassazione  E proprio del ricorso in Casazione  parlerà l’avvocato durante la trasmissione, che ricostruirà l’intera vicenda.
I Fatti:
Tiziana Olivieri – 39 anni, madre di Nicolò, che oggi ha tre anni, è stata uccisa la sera del 19 aprile 2012 dal suo convivente, Ivan Forte di 29 anni, padre del piccolo, che all’epoca del fatto aveva undici mesi. L’omicidio è avvenuto nell’appartamento della donna, a Fontana di Rubiera, dove viveva la famiglia: Forte, dopo aver assassinato la compagna strangolandola, aveva incendiato l’abitazione nel tentativo di “coprire” con il fuoco ciò che aveva fatto.Dopo aver portato in salvo il figlioletto, nel cuore della notte (alle 3.45 del 20 aprile) Forte aveva dato l’allarme ai vicini di casa, invitandoli a fuggire perché la casa stava bruciando e Tiziana era bloccata in casa. Simulò di volerla salvare, ma ben sapeva che la donna era già morta. Messo sotto torchio dai carabinieri, il giorno dopo Forte era crollato e aveva confessato ed era stato arrestato. Il 4 novembre 2013, in primo grado Forte venne condannato a vent’anni di reclusione e a una provvisionale di 300mila euro al piccolo Nicolò, 170mila alla madre Rosella Carlini e 50mila al fratello Alessandro Olivieri.

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