Catanzaro – Filo diretto Onlus, la societa’ senza fini di lucro del Gruppo Filo diretto che promuove, finanzia e segue la realizzazione di progetti e iniziative no profit a favore dell’infanzia in difficolta’, donera’ anche quest’anno a 26 piccoli pazienti di cinque importanti strutture sanitarie milanesi una settimana di vacanza in un villaggio di Marinella di Cutro, in provincia di Crotone. Giunto alla sua tredicesima edizione e finalista negli anni scorsi ai Sodalitas Social Award, il Progetto Vacanza organizzato da Filo diretto Onlus – spiega una nota – coinvolgera’, dal 14 al 21 giugno, 66 partecipanti tra pazienti e relativi accompagnatori dell’ Istituto dei Tumori di Milano, dell’Unita’ Operativa Nefrologia ed Emodialisi Pediatrica Clinica G. e D. De Marchi in collaborazione con l’Associazione per il Bambino Nefropatico (ABN), dell’Unita’ di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano in collaborazione con OBM Onlus, dell’Ospedale San Gerardo di Monza in collaborazione con la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM) e dell’Ospedale San Raffaele in collaborazione con la onlus “Intensamente Coccolati”. Come gli anni scorsi, i bambini saranno assistiti dai parenti che partiranno con loro, oltre a ricevere il supporto di due volontarie di Filo diretto Onlus e di un’infermiera dell’Unita’ Operativa di Nefrologia ed Emodialisi Pediatrica della Clinica De Marchi. “La Calabria e’ una regione che offre paesaggi tra i piu’ belli della nostra penisola e che dispone di strutture all’avanguardia, come ad esempio il Serene’ Village, in grado di ospitare anche categorie di persone che, per le loro peculiarita’, richiedono un’assistenza continuativa e puntuale -sottolinea il Presidente del Gruppo Filo diretto, Gualtiero Ventura- il nostro progetto, arrivato alla tredicesima edizione, si pone l’ambizioso obiettivo di regalare ai piccoli pazienti che si trovano quotidianamente ad affrontare la sfida della malattia un breve periodo di svago, di divertimento e di tranquillita’, in modo che possano ritrovare il sorriso e, anche se solo per pochi giorni, lasciarsi alle spalle le esperienze della ospedalizzazione e della medicalizzazione”.