Truffe: documenti falsi per contributi agricoli, denunciato

GdfCasermaCRotone-18-06
Crotone – Aveva accuratamente predisposto tutto l’occorrente per trarre in inganno gli organismi pagatori e, quindi, beneficiare indebitamente dei contributi comunitari riconosciuti per il “sostegno ai redditi agricoli”. Tuttavia il tentativo di truffa, posto in essere dal titolare di una ditta individuale della provincia crotonese, e’ stato scoperto dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone, al termine di un’attivita’ investigativa coordinata dalla locale Procura della Repubblica ed originata da una segnalazione inoltrata all’Autorita’ Giudiziaria da parte dell’Arcea, l’ Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura. L’ ente regionale aveva riscontrato delle anomalie nella documentazione a corredo delle domande uniche di pagamento presentate dall’imprenditore per gli anni 2013 e 2014. Gli approfondimenti investigativi delle Fiamme Gialle pitagoriche si sono concentrati sul riscontro della veridicita’ dei contratti di fitto dei fondi rustici, atti in virtu’ dei quali l’ imprenditore poteva attestare la disponibilita’ di superfici aziendali dichiaratamente destinate all’esercizio di attivita’ agricola. In questo modo veniva apparentemente soddisfatto il requisito fondamentale per poter ottenere gli aiuti comunitari, non piu’ collegati, come avveniva in passato, all’effettiva produzione realizzata.

Nello specifico, sono stati esaminati 12 contratti di fitto di fondi rustici situati in provincia di Parma ed un atto di concessione di terreno agricolo rilasciato da un ente locale. Nella totalita’ dei casi e’ emersa la falsita’ degli atti, comprovata dalle testimonianze rese dai reali proprietari dei terreni, i quali hanno disconosciuto la sottoscrizione dei contratti, precisando di non conoscere la controparte. L’analisi dei documenti ha fatto emergere ulteriori irregolarita’. Infatti, sono risultate false anche le carte d’identita’ dei proprietari dei fondi, allegate in copia fotostatica ai contratti per conferire una ulteriore parvenza di regolarita’. I finanzieri, a completamento dell’indagine, hanno verificato anche l’aspetto relativo alla registrazione dei contratti presso l’Agenzia delle Entrate, riscontrando dagli accertamenti la completa falsita’ dei timbri apposti e delle sottoscrizioni del funzionario. L’ufficio finanziario ha attestato, inoltre, che i numeri riportati sui falsi contratti corrispondevano, in realta’, ad altri negozi giuridici realmente oggetto di registrazione. Il titolare dell’azienda e’ stato segnalato alla Procura della Repubblica per falso e tentata truffa aggravata.

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