Catanzaro – Lo Spi Cgil Calabria manifesta “apprezzamento nei confronti del Presidente della Giunta Regionale Oliverio e dell’Assessore alle politiche sociali Carlo Guccione, per l’operazione verita’ avviata sulla destinazione dei fondi regionali per le politiche sociali elargiti e distratti in modo improprio a strutture non accreditate e ad enti, quali ad esempio Calabria Etica, non titolati a ricevere tali ingenti somme”. Lo Spi-Cgil sostiene da sempre, che il settore delle politiche socio-sanitarie e assistenziali disabili, anziani non autosufficienti, persone bisognose di tutela e accoglienza ), in una regione in serie difficolta’ come la Calabria, rischia il collasso senza un’attenta e oculata politica che sappia indirizzare, destinare e utilizzare correttamente le risorse pubbliche. L’auspicato e improcrastinabile controllo sulla spesa effettuata dal governo regionale precedente e la sua compatibilita’ di bilancio, potra’ evidenziare in modo inequivocabile, la distrazione di somme ingenti dal settore delle politiche socio-assistenziali ad altri soggetti impropri anziche’, la loro giusta destinazione a strutture adeguatamente riconosciute e legalmente accreditate. A tal proposito, lo Spi Cgil, auspica che in Calabria tale verifica va estesa ad ogni settore pubblico destinatario di fondi, per affermare sempre meglio, regole e trasparenza, presupposti fondamentali, per indirizzare e gestire in modo corretto la spesa pubblica ed evitare sprechi e degenerazioni clientelari. Lo Spi Cgil, ribadisce inoltre, il suo pieno sostegno ad azioni che facciano uscire la Calabria dalla palude nella quale e’ stata trascinata dalle politiche disastrose delle giunte precedenti. Il sindacato si rende fin da subito disponibile a mettere in campo tutto il suo impegno e coinvolgimento, su iniziative atte a costruire e realizzare in Calabria una rete di sostegno alle persone piu’ fragili, ai pensionati e agli anziani non autosufficienti. Contestualmente a quanto sopra, lo Spi Cgil ritiene che, diventa necessario avviare una nuova programmazione delle politiche sociali calabresi, portando all’approvazione del Consiglio Regionale, -essendo scaduto il Piano Sociale-, un nuovo Piano sociale regionale”.