Calabria Etica: commissione, distratti 2mln da credito sociale

calabria_etica_22-06-02
Catanzaro – Circa due milioni di euro stanziati per il credito sociale sarebbero stati “distratti” dai vertici della Fondazione “Calabria Etica”, Pasqualino Rupert, per pagare i collaboratori assunti per i quattro progetti poi annullati e finiti al centro dell’inchiesta aperta dalla Procura di Catanzaro. I membri della Commissione ripercorrono l’intero iter, spiegando che i quattro progetti (Responsabilita’ Sociale delle Imprese in Calabria; Potenziamento Servizio di accompagnamento aree interne; Sostegno delle politiche integrate a favore della famiglia; Piano di Comunicazione Istituzionale) “sono stati avviati dalla Fondazione solo sulla base di una mera comunicazione del dirigente generale” del dipartimento Lavoro. A seguito di tale comunicazione preliminare il presidente pro-tempore della Fondazione ha avviato le attivita’ progettuali senza alcuna formalizzazione amministrativa di affidamento da parte della Regione, per un importo globale di 6.678.480 euro, “procedendo alla stipula di ben 250 contratti di collaborazione, peraltro tutti stipulati in periodo di campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale”.
“Da rilevare – si evidenzia nella relazione – che il presidente protempore della Fondazione aveva gia’ disposto anticipaziono di cassa illegittime per procedere ai pagamenti dei collaboratori interessati per i mesi di novembre-dicembre 2014, prelevando le somme dalla disponibilita’ del Progetto Credito Sociale cofinanziato dal Fse, con procedura non consentita dalle norme sul vincolo di destinazione e tracciabilita’ delle anticipazioni Fse”. Altre assunzioni durante la campagna elettorale sarebbero state effettuate nell’ambito del progetto “Agricoltura regolare”. In questo caso le persone contrattualizzate sarebbero 26 nell’ambito della convenzione firmata tra il dipartimento Agricoltura e la Commissione per l’emersione del lavoro irregolare. A seguito della convenzione il presidente della Commissione, senza preventiva autorizzazione del dipartimento Agricoltura “ha irritualmente sottoscritto con Fondazione Calabria Etica una convenzione per 200.000 euro con la quale e’ stata subdelegata per intera l’attivita’ progettuale”.

Una procedura irregolare, secondo quanto si legge nella relazione, e ora il progetto risulta bloccato e “presenta criticita’ significative, che dovranno trovare soluzione o attraverso un atto di autotutela di annullamento della procedura irrituale, con negative conseguenze economiche per la Fondazione che ha stipulato i contratti e per la Commissione Emersione o attraverso un atto di sanatoria del dipartimento Agricoltura”. Annullato in autotutela, invece, il progetto “Accompagnamento all’occupazione”. In questo caso e’ risultato che, a seguito della proposta progettuale presentata dalla Fondazione, la Regione non ha proceduto ad approvare il decreto di finanziamento per 8 milioni di euro, ne’ assunto impegno di spesa per il beneficiario, ne’ sottoscritto alcuna Convenzione. Piu’ in particolare, dalle verifiche effettuate e’ risultato che il dipartimento 10 “ha per due volte assunto decreto di finanziamento a favore della Fondazione per il progetto considerato, che per 2 volte e’ stato restituito non registrato dalla segreteria di giunta in quanto l’affidamento risultava non ammissibile per contrasto con la ragione sociale della Fondazione che non e’ soggetto finanziario abilitato alla gestione di Fondi rotativi di garanzia per le Imprese”. Nonostante la bocciatura, Calabria etica ha comunque “”motu propiu” contrattualizzato in previsione del progetto la Commissione di valutazione per l’istruttoria delle domande, con costi elevati di contrattualizzazione pari al 3% dei costi generali del bando”. Elementi di criticita’ sono stati inoltre riscontrati per il progetto da 20 milioni di euro sul credito sociale. I membri della commissione di valutazione sintetizzano cosi’ le anomalie: la mancata valutazione preventiva dell’affidabilita’ dei soggetti finanziati; l’alto tasso di “sofferenze” nel rimborso del finanziamento da parte dei soggetti beneficiari, in carenza di garanzia fidejussoria; il mancato accredito della 2a tranche di finanziamento, a fronte dell’indebito utilizzo di circa 2,5 milioni di euro per pagamenti di altri progetti; la mancata attivazione delle procedure obbligatorie di anagrafe tributaria e antiriciclaggio, per le quali la Fondazione non e’ abilitata. La relazione, depositata negli uffici regionali l’8 giugno, si chiude con un pressante invito al governatore Oliverio ad assumere con “opportuna sollecitudine” gli interventi necessari per evitare “conseguenze estremamente critiche” non solo per la Fondazione ma anche per la Regione stessa.

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