Guerra: convegno a Roma  per la Pace in Siria

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Roma: il 27 giugno 2015, presso la Basilica di Santa Maria in Cosmedin, a Roma si è tenuto un Convegno organizzato dal “Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria”. Un convegno a cui hanno partecipato varie associazioni, tra queste, l’associaizone lametina Cantiere Laboratorio. Proprio il presidente di cantiere laboratorio, Vittorio Gigliotti, ha voluto raccontare agli organi di stampa questo convegno. “Una giornata di riflessione e di approfondimento sui tragici eventi siriani, con fatti e testimonianze dirette, cosa indispensabile per chi voglia capire quanto sta avvenendo, al di la della fitta nebbia di disinformazione  che li avvolge. L’unica soluzione per la Siria è la pace, una pace “giusta” che possa preservare il popolo e la nazione siriana dalla distruzione totale, che sappia riconoscere aggressori ed aggrediti, che faccia cessare le complicità della Comunità Internazionale e il suo atteggiamento ambiguo per coprire i suoi interessi  e raggiungere i suoi obbiettivi. Durante la prima sessione del Convegno  è stato affrontato il tema : “Siria: Informazione in crisi”, moderato dal giornalista siriano Naman Tarcha, è intervenuto Monsignore Mtanious Haddad, siriano, Procuratore del Patriarcato Greco MelKita Cattolico, che ha parlato del futuro dei cristiani in Medioriente facendo presente come su quella terra i cristiani non siano ospiti come si vuol far credere, ma già nel 7° secolo accolsero i musulmani, come non ci possa essere Medioriente senza cristiani, come la salvezza si possa raggiungere con il dialogo. Successivamente lo studioso Bruno Ballardini, esperto dello Stato Islamico, autore del libro “Isis il marketing dell’apocalisse”  ha fatto l’analisi della comunicazione dello stato Islamico spiegando come l’Occidente  sia oggetto di un attacco informatico, una guerra asimmetrica fondata sulla disinformazione attraverso la quale una piccola minoranza manipola le notizie per creare panico con la complicità della stampa che pur di fare audience enfatizza le notizie tralasciando la verità. Raimondo Schiavone, giornalista e Segretario Generale di “Assadakah” ha sottolineato come certo tipo di giornalismo possa essere identificato con termini quali: malafede, paura, omologazione; un giornalismo che non è onesto e non dice la verità non è giornalismo. Così come la disinformazione messa in atto sui fatti siriani ha il solo scopo di coprire gli affari dei Paesi ostili ad Assad che viene visto come il male ma non è così. Concludendo che se non ci fossero stati Papa Francesco e Internet la Siria sarebbe caduta e ricordando come in Siria l’unica ambasciata aperta sia la Nunziatura Apostolica. La seconda sessione del Convegno sul tema : “Siria: Patrimonio dell’umanità e centro del conflitto”, è stata moderata dal giornalista e Direttore di “Spondasud”, Alessandro Aramu. E’ intervenuto Mostafa El Ayoubi, giornalista e Caporedattore della Rivista “Confronti” che ha fatto un excursus sulle cause che hanno portato al conflitto o all’aggressione alla Siria e come lo stesso sia stato progettato e organizzato anni prima soprattutto dagli Stati Uniti che avevano inserito la Siria nei Paesi che dovevano capitolare, sia per la sua posizione filo-iraniana e filo-russa, sia per gli interessi economici e geopolitici degli stessi Stati Uniti.

L’intervento e la testimonianza di fede del Padre Francescano siriano e Custodia di Terra Santa, Firas Lufti, hanno chiuso il Convegno al quale hanno dato adesione e partecipato rappresentanti di testate giornalistiche, di gruppi e di varie associazioni.