Catanzaro – “Il ciclone giudiziario che si e’ abbattuto sulla giunta regionale rischia di aggravare ulteriormente la situazione gia’ drammatica della nostra Regione che di fatto e’ priva di un governo regionale nel pieno delle sue funzioni da quasi due anni. Una Regione con 150 mila disoccupati, con una famiglia su quattro in condizione di poverta’, con un sistema sanitario e di Welfare fortemente carente, non si puo’ permettere una nuova crisi e nuove elezioni, ma nemmeno di continuare a “galleggiare” senza una concreta azione di governo”. Inizia cosi’ un documento sottoscritto da esponeti del mondo sindacale e del volontariato opereanti in Calabria. Tra i firmatari, esponenti di Cgil, Uil, Acli, ma anche rligiosi come don Pino De Masi, don Ennio Stamile, don Mimmo battaglia.
“Pensiamo soltanto – si legge – alle scadenze legate alla programmazione comunitaria 2014-2020, una delle ultime opportunita’ per fare ripartire un processo di sviluppo locale. Purtroppo oggi si paga la scelta di assegnare posti chiave nella Giunta a persone chiacchierate, giudicata da piu’ parti quantomeno inopportuna, tanto piu’ in un momento in cui si chiede alla politica la massima trasparenza e intransigenza etica. Ora pero’ – si legge – e’ il momento di scelte coraggiose,se non si vuole affossare definitivamente la Calabria, occorre: nel rispetto, dei tempi e delle decisioni della Magistratura, uno scatto di dignita’ e di responsabilita’ da parte del Presidente Oliverio e della sua maggioranza che puo’ passare realisticamente soltanto dalla nomina in tempi brevi di una nuova giunta di alto profilo morale e tecnico e di assessori scelti anche tra personalita’ della societa’ civile con competenze specifiche, superando interessi di parte ed equilibrismi partitici”.
Si chiede inoltre “un forte ridimensionamento dei costi della politica regionale, dai compensi dei consiglieri regionali, alle spese di funzionamento dei gruppi, una riduzione ed una razionalizzazione delle societa’ in house. La creazione di idonei organi di controllo sugli atti regionali (in particolare la Consulta statutaria), apportando le necessarie modifiche di Statuto e legislative, – si legge – a costi ridotti e, ove possibile, anche con incarichi a titolo gratuito”.
Suggerita anche la stesura di un protocollo anticorruzione e trasparenza nel settore sanitario in tutte le ASP e le aziende ospedaliere. “Quello che alla Calabria oggi serve piu’ che mai – e’ scritto – e’ un vero servizio al bene comune, un investimento forte sulle questioni cruciali per la salute della comunita’ – il lavoro, la scuola, la sanita’ – e, piu’ in generale, una riduzione di quelle disuguaglianze che indeboliscono la democrazia e aprono la porta a mafie e corruzione. Su questa base si potra’ chiedere la disponibilita’ a collaborare alle forze sane della calabria , dove ci fossero le condizioni. E’ questa l’ultima chiamata per dimostrare veri propositi di cambiamento e di servizio e non logiche di potere”.