‘Ndrangheta: oprerazione “Eclissi 2”, 10 arresti nel Reggino

ecclissi2-02-07
Reggio Calabria – Dieci arresti, 8 in carcere e 2 ai domiciliari, sono stati eseguiti stamani dai Carabinieri di Reggio Calabria, che hanno dato corso a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 11 indagati nell’ambito dell’operazione denominata Eclissi 2. Si tratta della naturale prosecuzione dell’operazione Eclissi, condotta nel novembre 2013, che fece luce sugli interessi delle cosche di ‘ndrangheta nel Comune di San Ferdinando, e che porto’ in quell’occasione, tra gli altri, all’arresto del sindaco Domenico Madafferi e del vice sindaco Santo Cieli. Gli odierni indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da fuoco anche da guerra e clandestine, aggravati dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso, concorso in detenzione, vendita e cessione di ingente quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana, aggravato dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso; concorso in favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio aggravato dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso. Le ‘ndrine colpite sono le due famiglie contrapposte dei Bellocco-Cimato e Pesce-Pantano, tra le quali gli investigatori hanno registrato momenti di frizione, fin quando non e’ stato trovato un accordo. Il filone di indagine sugli stupefacenti ha portato durante le indagini al sequestro di ben 160 kg di marijuana. In quella occasione elementi di ‘ndrangheta della ionica avevano pianificato nei dettagli il trasporto del carico, sull’asse Puglia -Calabria, a ulteriore riprova, secondo gli inquirenti, del carattere unitario della ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria. Quest’oggi e’ stata ripristinata la custodia cautelare in carcere in capo all’ex consigliere comunale Giovanni Pantano che in virtu’ di un difetto di notifica era stato scarcerato dal Tribunale del Riesame. Anche per lui, la contestazione del reato di associazione mafiosa. Ai domiciliari e’ finito anche un Carabiniere, indagato per rivelazione di segreto, aggravato dall’art. 7, favoreggiamento personale e falso in atto pubblico, il quale era stato trasferito lontano da San Ferdinando, per incompatibilita’ ambientale, gia’ in occasione dell’operazione di due anni fa.

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