Droga: operazione Ros, sequestrati oltre 600 kg cocaina

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Catanzaro – Oltre 600 chili di cocaina purissima sequestrata, due agenti del Ros infiltrati e una raffineria scoperta nelle campagne vibonesi. Sono questi i numeri dell’operazione “Overing” condotta dalla Dda di Catanzaro e dal Ros dei carabinieri scattata questa mattina con l’arresto di 44 persone (25 in carcere, 16 ai domiciliari e 3 con obbligo di dimora) in tutta Italia, ma anche in Austria, Germania e Spagna. Non e’ invece stato possibile la contestuale notifica del provvedimento agli 8 indagati residenti in Colombia, visto che in quel Paese la legislazione subordina l’estradizione al rinvio a giudizio. I particolari dell’inchiesta sono stati resi noti durante una conferenza stampa cui hanno partecipato il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo, l’aggiunto Giovanni Bombardieri, il colonnello del comando provinciale di Vibo Valentia Daniele Scardecchia, i due ufficiali del Ros Francesco De Lellis e Giovanni Migliavacca. Le indagini, avviate dall’allora pm Salvatore Curcio e proseguite dal sostituto Camillo Falvo, hanno consentito di svelare l’esistenza di una complessa organizzazione transazionale dedita al traffico di cocaina proveniente dal Sudamerica e trasportata in Calabria per essere poi smistata nel resto d’Italia. L’inchiesta ha avuto inizio dopo un primo contatto tra affiliati al clan Mancuso di Limbadi e un gruppo di fornitori colombiani in cerca di un compratore per un grosso carico di cocaina. In particolare l’organizzazione sudamericana cercava una ditta italiana disposta ad acquistare un carico legale dove nascondere lo stupefacente. E’ qui che si inserisce il Ros che grazie a due agenti sottocopertura crea una societa’ fittizia, la “Ligure servizi”, che avrebbe dovuto agevolare lo sdoganamento della droga ed eludere cosi’ i controlli della polizia. Gli agenti “undercover” sono cosi’ riusciti a entrare in contatto con gli emissari del cartello colombiano venuti in Italia per definire le operazioni di trasferimento della cocaina. Ben 500 chili nascosti nei rotoli di pvc.

Il carico non arrivera’ mai in Italia, verra’ sequestrato dalla polizia colombiana nel porto di Cartagena. Subito dopo i narcos tenteranno un nuovo carico nascondendo 50 chili di stupefacente in due borsoni occultati in un container. Ma anche questa volta la droga destinata ai calabresi verra’ sequestrata nel porto di Vado Ligure. A capo dell’organizzazione calabrese, secondo l’accusa, vi sarebbero tre fratelli di San Gregorio d’Ippona, Fabrizio, Francesco e Antonio Cortese che non solo coordinano le operazioni dall’Italia ma si recano personalmente in Colombia per trattare con i narcos.
Proprio nella provincia di Vibo, a Spilinga, i carabinieri hanno scoperto una raffineria di cocaina all’interno di un casolare di campagna. E’ qui che per un certo periodo avrebbe lavorato un venezuelano inviato dai colombiani per spiegare ai calabresi la procedura per recuperare la cocaina dai tessuti. Una modalita’ molto diffusa tra i cartelli del narcotraffico che prevede la trasformazione della droga in sostanza liquida di cui vengono poi impregnati gli indumenti. Una volta a destinazione un procedimento inverso consente di riportare la cocaina al suo stato solido. L’inchiesta negli ultimi mesi si e’ potuta avvalere anche delle dichiarazioni di Domenico Trimboli, broker del narcotraffico, arrestato e ora collaboratore di giustizia. Anche a lui i fratelli Cortese si erano rivolti per importare cocaina. Le dichiarazioni del pentito hanno consentito agli inquirenti di decifrare il linguaggio utilizzato tra i narcotrafficanti. Cosi’ si e’ scoperto che con il termine “signora” si indicava la cocaina e che “cavallo” invece stava a indicare il passaggio in Spagna. Gli inquirenti hanno inoltre svelato l’esistenza di una cellula albanese con sede operativa a Fiano Romano. Durante il blitz di questa mattina i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 10mila euro in contanti, 200 grammi di coca, una pistola e un fucile.

Droga: operazione Ros, gli arrestati
Questi i nomi delle persone arrestate questa mattina nell’ambito dell’operazione “Overing”. Il gip di Catanzaro Pietro Scuteri ha disposto la custodia in carcere per: Fabrizio Cortese, 43 anni; Domenico Cino, 61 anni; Francesco Cortese, 46 anni; Ciro Davolo, 63 anni; Rocco Logozzo, 47 anni; Roberto Piras, 72 anni, Domenico Trimboli 61 anni; Ismael Beltran Maldonado, 73 anni; Gullermo Leon Gonzalez Correa, 59 anni; Riza Baco, 36 anni; Huber Antonio Callender Jimenez, 40 anni; Carolina David Carvallo Martinez, 43 anni; Ricardo Alfonso Castaneda Gonzales, 55 anni; Marilena Gloria Facklam, 72 anni; Bernardo Piratoba Garnica, 46 anni; Jennifer Giraldo Velez, 36 anni; Sebastian Gonzales Gomez, 32 anni; Aldo Gorgaj, 37 anni; Dario Julian Loaiza Jaramillo, 54 anni; Ditran Pane, 37 anni; Alexis Johnny Parada Uzcategui, 46 anni; Alberto Jaime Tabares Ochoa, 44 anni; Alberto Didier Padilla Urena, 48 anni; Elton Zotaj, 35 anni; Guillermo De Jesus Gomez Pineda, 61 anni. Il gip ha invece disposto i domiciliari per: Antonio Cortese, 49 anni; Filippo Corello, 30 anni; Salvatore Iacopetta, 57 anni; Tommaso Loccisano, 43 anni; Giuseppe Schiariti, 34 anni; Saverio Serra, 44 anni; Domenico Prestinenzi, 53 anni; Ferdinando Rossi, 46 anni; Elio Dell’Unto, 64 anni; Danilo Fiumara, 46 anni; Michele Flemma, 41 anni; Bruno Fuduli, 54 anni; Vito Giuseppe Serratore, 47 anni; Giuliano Steri, 66 anni; Claudio Timperi, 52 anni; Caren Maria Velasquez Alvarez, 40 anni. Destinatari del provvedimento di obbligo di dimora: Aniello Ambrosio, 58 anni; Agostino Di Barbora, 52 anni; Saverio Patania, 41 anni.