Mafie: Csm, in ddl novita’ positive su codice antimafia

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Roma – Approvato all’unanimita’ dal plenum del Csm il parere sul disegno di legge contenente “misure volte a rafforzare il contrasto alla criminalita’ organizzata e ai patrimoni illeciti”, che interviene anche sulla disciplina delle misure di prevenzione patrimoniali, settore ormai nevralgico nel contrasto alle associazioni mafiose. Il parere del Csm, di cui e’ stato relatore il togato di Area Piergiorgio Morosini, presidente della Sesta Commissione, condivide l’obiettivo del legislatore, esplicitato nei lavori preparatori, di “eliminare non secondari elementi di criticita’ del Codice delle leggi antimafia”, tenendo anche conto delle proposte formulate dalla Commissione parlamentare antimafia e dei tanti contributi provenienti dalle realta’ associative e sindacali. Palazzo dei Marescialli segnala le “novita’ positive” della trattazione prioritaria dei procedimenti relativi alle misure di prevenzione unita alla “previsione rafforzata” che istituisce sezioni specializzate presso i tribunali, destinate a trattare esclusivamente la materia dell’aggressione ai patrimoni criminali, sia in primo grado sia in appello.

Il Csm registra, inoltre, un “indubbio sforzo” a definire organicamente il ruolo dell’amministratore giudiziario, con interventi sui criteri di nomina che “valorizzano la trasparenza e la rotazione delle opzioni della autorita’ giudiziaria” e sottolinea che potrebbero rivelarsi utili sia “la creazione dell’ufficio di coadiuzione organizzato con le professionalita’ necessarie per la specificita’ della gestione e con la redazione del preventivo di spesa”, sia con “l’obbligo di predisposizione di un piu’ dettagliato piano di prosecuzione aziendale (‘business plan’) per quelle imprese ritenute in grado di competere nel mercato”, che dovrebbe orientare l’amministrazione giudiziaria durante tutte le fasi del giudizio e anche oltre la confisca definitiva, da discutere preventivamente in udienza, con pubblico ministero e Agenzia nazionale per i beni confiscati, dopo avere ascoltato il parere dei sindacati.
“Molto interessante”, poi, si legge nel parere, si presenta l’introduzione della nuova misura di prevenzione “non ablativa” del ‘controllo giudiziario delle aziende’, nei casi di agevolazione incolpevole ed occasionale di interessi criminali: un “salto di qualita’”, osserva Palazzo dei Marescialli, nella promozione del disinquinamento mafioso delle attivita’ economiche, salvaguardando la continuita’ produttiva e gestionale delle imprese.
Le nuove previsioni del ddl potrebbero, secondo il Csm, essere “utilmente integrate” da disposizioni finalizzate a tutelare i creditori delle aziende consentendo all’amministratore di procedere tempestivamente ai pagamenti dei debiti privilegiando i creditori strategici per la prosecuzione dell’attivita’, nonche’ ad “accelerare i procedimenti di verifica della buona fede per i crediti di origine incerta”, mentre andrebbero elaborate disposizioni in grado di semplificare i rapporti tra il procedimento di prevenzione e le procedure fallimentari\esecutive per evitare esiti contraddittori per i titolari di diritti di credito. Infine, si osserva nel parere, “indilazionabile appare un intervento legislativo sulla liquidazione dei compensi agli amministratori giudiziari onde evitare decisioni incomprensibili e talvolta prive di una base motivazionale sia nei casi di eccessivo importo o di compenso estremamente esiguo”: occorre distinguere, rileva il Csm, i trattamenti da riservare agli amministratori giudiziari con quelli previsti per i curatori fallimentari.